Un vergognoso silenzio
Lorenzo Matteoli
24 Gennaio 2013
Per anni, di fronte alla assoluta non digeribilità storica, politica e culturale di una sinistra italiana marcata dal PCI/DS/PdS/PD, ho sperato nel riscatto di un centro liberale o socialdemocratico effettivamente rappresentativo di quella che è, senza ombra di dubbio, la maggioranza ufficiosa e silenziosa degli Italiani.
Una maggioranza negata dalla stampa di regime, negata dalla soi-disant sinistra borghese benpensante e accademica, negata dalla conformità imposta dalla potente macchina mediatica occupata da mezzo secolo a questa parte dai “commessi” felici di servire. Una maggioranza sistematicamente umiliata e resa incapace di esprimersi politicamente in modo significativo, coeso e consistente.
La speranza tradita da Berlusconi mi ha valso per anni il compatimento di amici e non amici che in quella speranza tradita vedevano solo un “berlusconista” e non un “liberal” radicale socialista utopico come io da sempre sono e da sempre penso, scrivo e opero. A nulla valgono le cose dette, scritte, insegnate e fatte vivaddio, per una vita, a fronte delle etichette che ti vengono imposte dal conformismo comodo e dominante.
E mi scuso con chi risente nei miei scritti il rancore di una trentennale frustrazione: il rancore è la rabbia sedimentata e va rispettato come tratto legittimo e dignitoso a fronte delle storiche occasioni e opportunità irrimediabilmente sprecate da una sinistra politica intollerante, invadente e arrogante che è stata l’unica responsabile dell’annientamento della sinistra reale ed effettiva del Paese.
Nei miei commenti su Legno Storto degli ultimi tre anni si legge la sofferenza del tradimento, e non ho riserve nel citarmi, si legge il riconoscimento di un possibile errore dettato da quella speranza. Anche un’autocritica per non avere denunciato prima, come sarebbe dovere di un operatore intellettuale critico.
Oggi stanno emergendo vicende e fatti che non sono solo cronaca corrente di malaffare e corruzione. Quello che si legge oggi sui giornali non è solo l’ultimo vergognoso scandalo di una banca governata da amministratori incompetenti, avidi e truffaldini al servizio di un partito, e sarebbe bene che non fosse definito in questo modo riduttivo e complice.
Oggi vediamo la fotografia vera del regime imposto dal PCI/DS/PdS/PD al paese e dalla classe politica di governo consociata, complice e connivente.
Oggi leggiamo l’ultima pagina della “Fattoria degli Animali” applicata alla situazione storica italiana. Gli animali della leggendaria fattoria, sconcertati e disperati, guardano i maiali che bevono, cantano e mangiano e che cercano di camminare su due zampe: due gambe buono, quattro gambe cattivo…belano le pecore nel granaio.
Questa è la sinistra marcata PD: collusa, corrotta, impunita, arrogante. La dichiarazione di Bersani sulla “non responsabilità” del PD (PCI/DS/PdS) nelle vicende Monte dei Pachi ne è l’emblema perfetto: un vergognoso insulto all’intelligenza degli Italiani. E come tale deve essere denunciato.
Ma non è di questo che voglio scrivere oggi.
Oggi mi interessa notare il silenzio della sinistra borghese, benpensante allineata. Un silenzio veramente assordante, la fuga indegna di una classe che vorrebbe essere culturalmente dirigente.
Fuori dai denti: abbiamo sofferto per il fallimento personale di Berlusconi, lo abbiamo denunciato, abbiamo rimpianto la tardiva denuncia. E va bene. Ma se io fossi mai stato vicino, allineato, sostenitore, elettore, simpatizzante per il partito del Monte dei Paschi di Siena, oggi mi vergognerei molto di più, soffrirei molto di più e certamente troverei il coraggio di gridare la mia denuncia, la mia rabbia, la mia incazzatura. Invece, silenzio, connivenza, tacita svalutazione, distinguo maleodoranti….ma,….se,… però.
Abbiamo denunciato la macchietta italiota, i festini con le generose ragazzotte, le frequentazioni improbabili e la riflessione amara è ancora attuale.
Il conflitto di interessi di Berlusconi è una barzelletta in confronto alla monumentale strumentalizzazione semisecolare del potere politico sistematicamente praticata dal PD e dai suoi servitori in Italia.
Oggi chiamo i compagni ad una analoga riflessione sull’oceano di malaffare che il PD ha coperto, promosso, imposto al paese per decenni con la copertura di una falsa “diversità”, una favola mai esistita, mai praticata, mai sofferta.
Decine se non centinaia di miliardi di Euro di risparmiatori usati per comprare carta straccia per ottenere grassi stipendi, liquidazioni e commissioni, per far transitare fondi criminali da una corruzione all’altra, per consentire la conquista e la gestione di un potere prezzolato e mercenario, deformando rappresentazione e democrazia. Insultando la delega degli onesti elettori. Denaro rubato a chi vi aveva dato fiducia e usato per comprare potere politico e asservire a propria utilità le decisioni di governo.
Risparmiateci, per cortesia e per decenza, la benevola compassione che sicuri della vostre presunte “diversità” ci avete servito per anni: dietro alle vostre certezze di diversità non c’è solo il vuoto, c’è un mare di vergogna sul quale è urgente una vostra profonda riflessione.
Altro luogo di severa riflessione per i sostenitori del prof. Monti e del segretario Bersani dovrebbe essere l’operato di un governo “tecnico” e di “emergenza” che estorce tasse inique dai cittadini per pagare 3900 milioni di Euro ai dirigenti manipolatori e incompetenti (eufemismo) di una banca di partito e per salvarli da sicura, meritata bancarotta. Per garantire i loro stipendi assurdi, la rapina delle loro liquidazioni e l’ingiustizia dei loro privilegi. Ma soprattutto la loro impunità vergognosa.
Questa è la linea politica che si appresta a governare l’Italia per i prossimi venti anni, insieme ai Fini/Tulliani, ai Casini/Caltagirone e agli altri rappresentanti della nuova “razza padrona”.
Ma su questo ci sarà ampia letteratura futura.
Quo usque tandem…