La disoccupazione: humus di involuzioni totalitarie.

Ieri ho riportato una finta citazione che voleva illustrare una linea parallela tra le dichiarazioni “grilline” e una battuta attribuita in modo apocrifo a Hitler nel 1932. Ho poi avvertito i miei 32 lettori del “falso”. Oggi leggo un pezzo di George Friedman che analizza la disoccupazione nell’Europa di oggi e da quell’articolo cito un paragrafo significativo nel quale Friedman ricorda come le origini del fascismo in Europa furono precisamente innescate dai “massicci fallimenti economici nei quali le elite non furono capaci di riconoscere le conseguenze politiche della disoccupazione.” Ecco il pensiero di Friedman forse più preoccupante del falso di ieri:

“Il fascismo ebbe le sue radici, in Europa, in massicci fallimenti economici nei quali le élite finanziarie non furono capaci di riconoscere le conseguenze politiche della disoccupazione. Esse risero dei partiti guidati da uomini che erano stati vagabondi che vendevano cartoline postali nelle strade e che promettevano miracoli economici se soltanto coloro che erano responsabili per la miseria del Paese fossero stati mandati a casa. Ma uomini e donne che erano stati precipitati dalla confortevole vita della piccola borghesia nella povertà non risero affatto e corrisposero con entusiasmo a questa speranza. Ne risultarono governi che chiusero le loro economie al mondo e amministrarono le loro prestazioni attraverso ordini e manipolazioni. Questo è ciò che avvenne dopo la Prima Guerra Mondiale e che non avvenne dopo la Seconda Guerra Mondiale perché l’Europa fu occupata. Ma quando guardiamo al tasso di disoccupazione di oggi, ai differenziali fra le regioni, al fatto che non c’è promessa di miglioramento e che la classe media è scaraventata fra i ranghi dei diseredati, possiamo vedere che certi modelli si ricostituiscono.

La storia non si ripete così nettamente. Il fascismo nel senso degli Anni Venti e Trenta è morto. Ma l’emergere di nuovi partiti politici che parlano per i disoccupati e i nuovi poveri è qualcosa che è difficile immaginare non si verifichi. Che sia il partito Alba Dorata in Grecia o il movimento indipendentista catalano, la crescita di partiti che desiderano ridefinire il sistema che fino ad ora ha funzionato soprattutto contro la classe media è inevitabile. L’Italia è stata semplicemente, ancora una volta, la prima a fare la prova generale.”

Tutto l’articolo di Friedman a:

http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=36343

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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