Saper distinguere

Saper distinguere

Lorenzo Matteoli

9 Marzo, 2013

 

Da secoli i cattolici distinguono tra papi pedofili, stupratori, ladri, avvelenatori e Chiesa Santa e Romana. Ancora oggi distinguono tra pedofili e Benedetto XVI senza nessun dubbio, riserva o incertezza.  Il Verbo non ha nulla a che vedere con le debolezze della carne dei suoi  apostoli. La Via, la Verità, la Vita sono molto più importanti di qualche decina di migliaia di bimbetti costretti a placare le erezioni di qualche migliaio di preti. Evitando per eleganza letteraria descrizioni più grafiche.

Da decenni i compagni del PCI/DS/PdS/PD hanno tollerato, subìto, approvato ogni sorta di efferatezza staliniana, brezneviana, kruscioviana, polpottiana: massacri di mugik, massacri di Katyn, torture sistematiche alla Lubianka di Beria, carri armati in Ungheria, a Berlino, Gulag siberiani e quant’altro. Nessun problema, nessun dubbio, nessuna riserva o incertezza: viva il comunismo e la libertà, bandiera rossa trionferà. La vittoria della grande utopia comunista non può fermarsi per qualche milione di morti ammazzati, torturati, deportati. Nella modestia italiana di oggi si tollera e si nasconde il furto sistematico della sestogate e la truffa gigantesca del Monte dei Paschi. Con l’assist della magistratura e della stampa di regime.

E così anche gli intellettuali organici di straforo[1] si sono sempre adeguati e si adeguano alle intoccabili necessità del materialismo storico “reale”.

Questa lucida, purissima distinzione dei compagni e l’atto di appassionata fede dei cattolici oggi sono invece congelati nel dogmatico diktat : mai con Berlusconi!

Le feste scollacciate di Arcore, le storie di ragazzotte sguaiate, le strampalate e ambigue debolezze del vecchio e ricco capo non consentono distinzione di sorta.

Il moralismo cattocomunista è granitico: mai con Berlusconi!

Al punto che si preferisce corteggiare un movimento di marca dichiaratamente sfascista, privo di progetto praticabile o credibile, disponibile a  qualunque ingenua sciocchineria, piuttosto che considerare un governo di programma a termine, chiaro, duro e feroce che recuperi una vera credibilità all’Italia, che associ per un tempo definito il PD al PdL. Vade retro!

Si sceglie lo sfascio e il costo immane della non governabilità, si sceglie il rischio di un governo zimbello delle fantasie ingenue dell’incazzatura congiunturale, si porta il Paese in un territorio di sicura decadenza e miseria, piuttosto che distinguere pragmaticamente tra i fatti personali del vecchio Berlusconi e le sue ambigue cene, e un solido programma di governo a termine per gestire una drammatica emergenza.

Tutto questo a valle di una storia secolare di complicità e asservimento a regimi comunisti sanguinari e criminali per i compagni e a valle di una storia millenaria di silenzi e complicità sui crimini di un clero e di papi che praticavano un verbo ben diverso da quello cantato nelle liturgie della loro chiesa.

Questa incapacità del Partito Democratico è una clamorosa denuncia del vuoto ideologico nel quale sono affogati i compagni: se si ha paura di perdere identità e valori ideali perché ci si associa, su punti programmatici specifici e a termine, con un partito di centrodestra vuol dire che non si ha una grande fiducia in quella identità e in quei valori.

Non male come sindrome da inciucio: dopo averla denunciata Dalema ha votato gli otto punti, ammettendo di esserne completamente schiavo.

Il silenzio dell’alzata di mano con il quale sono stati approvati gli otto punti del governo di combattimento di Bersani è significativo segnale di sicura sconfitta: i compagni non hanno avuto nemmeno il coraggio di affrontare la loro profonda crisi intima e sperano che gliela risolva Napolitano.

La soluzione di Grillo sarà molto meno gradevole.

Su Berlusconi non c’è molto da dire: dovrebbe avere l’accortezza di ritirarsi.


[1] Il cavallo di straforo era quello che ai piedi delle salite si attaccava alle carrozze per aiutare il tiro normale, come suggerisce l’etimologia della parola.

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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Una risposta a Saper distinguere

  1. Edo iocaCar ha detto:

    Lorenzo, sei fantastico!!!!

    Il giorno 08 marzo 2013 22:24, matteolilorenzo

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