Balletto Kazako

Balletto Kazako: follow the money

Lorenzo Matteoli

14 Luglio 2013

Non ci vuole un genio per capire dove si trovano gli elementi di possibile interpretazione di quello che è successo, o, quantomeno, che vengano considerati se non altro per escluderli.

L’espulsione dall’Italia della signora Shalabayeva e della sua figlioletta su richiesta dell’Ambasciata Kazaka va interpretata sulla base degli elementari dati di contesto che  di seguito descrivo.

Il Kazakhstan,  repubblica ex sovietica controllata dal presidente dittatore Nursultan Nazarbayev, è una repubblica ricchissima di petrolio.

La signora Shalabayeva è moglie non di un semplice “dissidente”, come continua a scrivere la nostra stampa, ma dell’ex ministro delle finanze/banchiere/oligarca kazako Muktar Ablyazov che è stato accusato di aver sottratto 15 miliardi di dollari alla banca Kazaka della quale era presidente, fuggito a Londra dove ha qualche guaio con il locale governo, guaio valutato in 5 miliardi di dollari, come si legge sui media inglesi. Muktar Ablyazov oltre al presunto megafurto ha anche altri e forse più gravi problemi, infatti il peccato grave di Muktar è di aver cercato di spodestare il suo ex amico Nursultan Nazarbayev attuale presidente kazako. Le accuse di furto sono ovvia conseguenza, ma probabilmente anche basate su qualche indimostrabile e viscida realtà. Il tenore di vita e gli acquisti immobiliari di Muktar a Londra non sono alla portata di un semplice perseguitato “dissidente”.

Nazarbayev vuole mettere le mani su Muktar per ovvi motivi di dittatore “tradito” dall’ex sodale. Quindici miliardi di dollari sono in grado di commuovere anche Nursultan che peraltro ha una fortuna personale immane. Non riuscendo a farselo ridare dagli inglesi ha pensato di usare la bella moglie di Muktar e la figlioletta per ricattarlo.

L’errore della signora è stato quello di risiedere in Italia, non si sa per sfuggire al marito o a Nazarbayev, senza valutare cosa può rappresentare l’Italia nella vicenda.

L’Ambasciata Kazaka ha chiesto ufficialmente all’Italia la espulsione di Anna Shalabayeva? Ne aveva titolo?  Da Emma Bonino nessuna informazione nel merito. Se non ne aveva titolo e non l’aveva chiesta, come ha operato?

E’ possibile che l’Ambasciatore si sia rivolto direttamente alla Questura di Roma? Come un quisque de populo?

Certamente l’Ambasciatore Kazako conosce le modalità con le quali si usano in Italia le conoscenze per ottenere favori. Modalità che sono uguali in tutto il mondo. Il problema più difficile non è il denaro: è sapere a chi si può dare con la certezza che venga accettato e che il corrispettivo sia rispettato.

Da quel momento in poi la storia è facile da dirimere, tenendo conto dell’enorme disponibilità di denaro dei Kazaki.

Il balletto fra Angelino Alfano ed Emma Bonino è penoso: è ovvio che tutti e due sapevano, è impossibile pensare che non avessero informazioni pressanti e precise dirette o indirette, probabilmente dalla stessa Ambasciata Kazaka. Il consueto dramma tra assumersi responsabilità e passare per cretini.

Bonino dichiara di avere chiesto ad Alfano il 2 di giugno di occuparsi personalmente del caso. Come mai una richiesta del genere fra due ministri del governo per una semplice procedura di espulsione di una signora che aveva, fra l’altro, un passaporto diplomatico? E se fa la richiesta Emma Bonino ovviamente è al corrente e sta cercando di accampare motivi di competenza per evitare la grana: è la Questura e quindi il Ministero degli Interni non la Farnesina.

Ovviamente cascheranno delle teste, non necessariamente quelle giuste. La vicenda per il pubblico italiano non sarà mai chiarita: la leggeremo per esteso sulla stampa inglese, USA e francese.

A lato della vicenda vanno tenuti presenti anche altri importanti elementi:  i rapporti diplomatici fra Italia e Kazakhstan sono intensi con ingenti interessi Italiani nel campo petrolifero e delle relative concessioni pluriennali. Gli interessi petroliferi italiani sono ovviamente dipendenti da buoni rapporti con l’autocrate Kazako Nursultan Nazarbayev fortemente interessato a mettere le mani su Muktar Ablyazov non solo per riavere i soldi presumibilmente sottratti, ma anche per vendicarsi del tradimento.

La Farnesina nei paesi che hanno interesse petrolifero per l’Italia opera sempre in stretta collaborazione con il corpo diplomatico dell’ENI  e che per tutelare i suoi interessi spesso detta al nostro Ministero priorità e iniziative.

Per una corretta informazione, visto che ancora non si sa come siano andate le cose, si dovrebbe almeno illustrare oggettivamente il contesto nel quale le cose avvengono.

La corretta e completa informazione è un valore  fondamentale.

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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