Balletto Kazako again.
Lorenzo Matteoli
15 Luglio 2013
Il silenzio della stampa italiana impedisce agli italiani di capire una cosa molto semplice. Gli interessi petroliferi dell’ENI in Kazakhstan sono enormi. Il potere di Nursultan Nazarbaev è assoluto. L’ENI e l’Italia non possono rischiare di opporsi ufficialmente alla richiesta Kazaka (i.e. di Nursultan) di espellere la moglie di Mukhtar Ablyazov, che non è un qualunque dissidente, ma è un ex ministro della Repubblica del Kazakhstan, ex presidente di una Banca Kazaka, accusato dal regime di essersi appropriato di 15 miliardi di dollari e di aver organizzato un colpo per abbattere Nursultan. Siccome Nursultan non riesce ad ottenere la consegna di Mukhtar dagli inglesi ha pensato di sequestrare la moglie Alma per ricattare Mukthar e recuperare i soldi che questi è accusato di aver sottratto alla Banca della quale era presidente. L’Ambasciatore Kazako a Roma si è attivato andando personalmente in Questura e facendo pressione sui funzionari per ottenere l’ordine di espulsione. La Questura di Roma ha arrestato Alma e l’ha consegnata ai servizi Kazaki che avevano già predisposto (per combinazione) un jet privato per portarla ad Astana. La Farnesina (Ministero degli Affari Esteri Italiano) era al corrente tanto che Emma Bonino ha chiesto al Ministro Alfano di attivarsi personalmente sul caso (in data 2 giugno dice Emma), ma sostiene di non avere competenza per le espulsioni di cittadini stranieri dall’Italia. Ma i rapporti con uno stato straniero non sono competenza del MAE? Alfano, Ministro degli Interni teoricamente competente per il caso, sostiene di non essere mai stato informato da nessuno, ma il suo capo di gabinetto era al corrente, informato dalla Questura di Roma. Ci si chiede anche se il top management dell’ENI sia rimasto assolutamente estraneo e inerte. Difficile crederlo.
Quando i funzionari di P.S. sono andati a Casal Palocco per “arrestare” Alma ci hanno trovato agenti dei servizi. Quali servizi? Mandati da chi? Una folla di dilettanti che giocavano a “guardie e ladri”. Fortunatamente non si sono arrestati fra di loro. O è stato un altro sbaglio?
Basta fare 2+2 per capire cosa è successo e chi è responsabile: quali pressioni ha esercitato l’Ambasciatore Kazako e su chi. Quanti hanno mentito fra quelli che dovevano avvertire e quelli che dovevano essere avvertiti? Non lo sapremo mai.
C’erano altri modi per risolvere il problema senza perdere la faccia con Nazarbaev? Certo che c’erano: bastava un po’ di intelligenza, astuzia, silenzio, professionalità (che roba è?) e rapidità esecutiva e Alma con figlioletta poteva “sparire” in qualche misterioso lontano paese, protetta e bene accolta senza che nessuno lo sapesse. A cosa servono i Servizi Segreti se non per operazioni di questo genere?
Sorry we cannot find her anymore in Italy.
Invece tutta la vicenda è un grottesco polpettone di incompetenza, ciabattoneria, arroganza, modestia intellettuale, puerili menzogne: un fantastico soggetto per un film con Ciccio Ingrassia nella parte di 007 alle vongole veraci.
Ma la riflessione da fare è più seria: è il vuoto culturale e professionale di questi quadri che fa veramente paura. Se la tutela della nostra sicurezza è in queste mani siamo proprio mal messi. Anche le teste che rotoleranno saranno ridicole e grottesche.
Sarebbe stato sufficiente mettere la barba finta alla moglie ed alla figlioletta ed imbarcarli su un volo verso un paradiso fiscale, così si sarebbero trovati di casa come in Italia.
bello il tuo articolo, indecente il nostro paese, ciao, Claudia
Bravo Nicchio,meraviglioso!!