La vera vergogna a Lampedusa
Lorenzo Matteoli
19 Dicembre, 2013
Certo non è un bello spettacolo: gli emigranti aspettano in fila e si preparano al trattamento anti scabbia spogliandosi. Il personale segue l’operazione e dall’immagine non si deducono trattamenti abusivi. In qualunque situazione di emergenza sanitaria non è mai possibile adottare misure molto rispettose dell’individuo. Quando si devono trattare centinaia di soggetti nel giro di poche ore non è possibile curare il trattamento degli individui con la dignità alla quale ogni persona in condizioni di normalità avrebbe diritto.
Nelle nostre caserme e ospedali militari il trattamento dei singoli individui non è molto diverso e ricordo perfettamente di aver fatto la fila nudo nell’ospedale militare di Torino quando passai la visita di leva. E lo stesso ritengo che avvenga oggi.
Ma non credo che lo scandalo sia lo specifico episodio nel quale non vedo gli estremi della grande vergogna denunciata dai nostri media, a costo di rischiare l’accusa di negare l’evidenza. Nell’emergenza del contesto questo episodio si inquadra senza grave ingiuria. Su questa banalità sarebbe opportuna una comprensione più intelligente di quella dimostrata dalla nostra stampa mainstream.
Lo scandalo vero e la vera vergogna è quella delle condizioni nelle quali il personale deve lavorare a Lampedusa e queste non sono responsabilità dei dirigenti e degli operatori delle cooperative locali, ma sono precise e ineludibili responsabilità della Commissione Europea che non si fa carico del problema e del Governo Italiano che non riesce a istruire una situazione logistica più civile.
Il grande scandalo e gli strilli dei moralisti conformi sul video uscito sul web sono in qualche modo una copertura per queste latitanze.
Sono ovvia ipocrisia le minacce della commissaria inglese o di Barroso e l’irritazione di Letta/Alfano è a sua volta irritante come la minacciata punizione nei confronti dei “responsabili”.
Questa è la vera vergogna a Bruxelles e a Roma non a Lampedusa e so di rischiare molto a scriverlo.
No caro Lorenzo, io ti do assolutamente ragione e trovo vergognoso come la stampa (tutta) sia stata prona.
Ma qui vogliamo davvero farci del male!?! Abbraccio Elena
concordo nel ritenere la situazione non così drammatica, trovo che 45 euro spesi dallo stato per ogni persona, 70 per i minori, un invito alle varie mafie di occuparsi dei migranti. Sono cifre che superano lo stipendio di un lavoratore. Mi offro di ospitare una donna con bambino, triplicherei la mia pensione. li tratterei bene, pensione completa., Claudia
Mi trovi assolutamente d’accordo. Sembra che nessuno in Italia ed in Europa si sia reso conto che ci troviamo di fronte ad un movimento epocale di enormi dimensioni, causa fame e guerre. Sino a qualche decennio fa la gran parte gli affamati e dei fuggitivi da guerre si sarebbero spostati poco oltre i confini delle loro terre. Oggi il concetto di possibilità – vera o sperata – di spostamento è marciato di pari passo con quello dell’informazione, annullando tempi e distanze. Per chi fugge da Africa e Medio Oriente l’Italia e morfologicamente il braccio dell’Europa che si tende per raccoglierli.
Ammiro incondizionatamente gli sforzi che fanno gli addetti all’accoglienza dei migranti con le scarse e spesso inadeguate risorse che le istituzioni nazionali ed internazionali hanno messo o non hanno messo a disposizione: il coro di imbecillità sollevato dalla stampa (stupida e becera) è pari solo a quello sollevato dai politici (notoriamente stupidi, corrotti ed incapaci) e dai cosidetti benpensanti (dal caldo dei loro letti).
Un Flaiano, un Longanesi od un Maccari avrebbero proposto di mettere a disposizione qualche stazione di lavaggio auto adattandone per uso umano il ciclo di prelavaggio con insaponatura, lavaggio con acqua, spazzolatura ed asciugatura.
Sono contento di avere interpretato un pensiero diverso da quello della imbecillità promossa dalla nostra stampa mainstream e dal nostro governo di incapaci e incostituzionali e ringrazio per la solidarietà