Tagliare lo spreco è pericoloso

Lorenzo Matteoli 12 Settembre 2014

L’accordo della pubblica opinione sulla necessità e urgenza dei tagli è solido e compatto. Nessuno ha dubbi: ci vogliono, sono necessari, non se ne può fare a meno. Ma non si riesce a farli.
Qualunque proposta, qualunque iniziativa, viene aggredita selvaggiamente da uno fuoco di sbarramento dei vari interessati spesso appoggiati dal demagogismo dei giornali. È vero che alcune delle iniziative sono state goffe e amatoriali, ma l’opposizione non distingue. Tagli? Niet.
L’ultima richiesta di Matteo Renzi ai suoi Ministri è quella di vedere nei dicasteri di competenza quali voci, aree, zone di spesa si possono ridurre per mettere insieme i 20 miliardi necessari a breve termine per non “sballare”. Si tratta di una percentuale del 3% circa sul bilancio complessivo dello Stato.
È ridicolo che non si riescano a trovare 20 miliardi su un bilancio di 900 miliardi, specialmente pensando che si tratta di spesa pubblica, ovvero di “spesa del denaro altrui”. Non è semplicemente credibile. Mi meraviglio che un personaggio come Sergio Chiamparino, con una vita di esperienza nella Pubblica Amministrazione, non sappia quanto sia endemico lo spreco e la malaspesa in quel campo. La sua indignazione è pelosa e sospettabile, come quella degli altri governatori e dirigenti intermedi e alti del Moloch Sanitario Nazionale.
La reazione è stata immediata con toni da apocalisse e catastrofe. Renzi ha replicato con una apparente retromarcia: va bene niente tagli, ma alla eliminazione degli sprechi non rinuncio.
Come se la richiesta originale non avesse come obbiettivo precisamente l’ampia area grigia dello “spreco”: documentata, contabilizzata, nota in gran parte, ma in altrettanto grande parte luogo di ombre, pesanti cortine e di cose che non si possono dire.
C’è una ragione per la quale in Italia è più facile ridurre le pensioni, tagliare spese necessarie e spesso indispensabili, tagliare la manutenzione del territorio e degli edifici, ridurre servizi, ma è impossibile eliminare gli sprechi.
E non ci vuole molto a comprenderla.
Lo spreco è il luogo delle clientele, degli amici degli amici, delle maggiorazioni strumentali, delle aste truccate, dei servizi inutili alla collettività, ma utili a pochissimi, delle consulenze di comodo, dei favori illeciti, dei ricatti, dell’illecito arricchimento a spese dalla collettività. Luogo di mafie e di camorre, tangenti, commissioni indebite, mance, parassiti privati e sociali. Lo spreco è il nome vero del finanziamento sommerso ai partiti e all’associazionismo parassita travestito da servizio sociale o, peggio, culturale.
Tagliando servizi e spese indispensabili si danneggiano moltissimi cittadini indifesi e non rappresentati. Tagliando lo spreco si danneggiano pochi, ma potentissimi e vociferanti soggetti. Per questo tagliare gli sprechi è pericoloso.

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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Una risposta a Tagliare lo spreco è pericoloso

  1. caramanti@libero.it ha detto:

    mi piacciono molto gli ultimi due, ma dimmi: è meglio non viaggiare in gennaio in Australia ? vedo che ci sono le vacanze, farei il giro che mi hai consigliato tu, a sud di Perth, con una sola amica, questa volta. Poi vado a Pagan dove mio figlio sta preparando un ostello. ciao, Claudia

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