Schettino e Demagistris

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…. De Falco disse “Vada a Bordo, cazzo!”

Ci vorrebbe adesso un De Falco che dicesse “Vada a casa, cazzo!”

E speriamo che ci sia prima o poi.

Forse la casta dei magistrati dovrebbe riflettere sulle vicende di Ingroja, Demagistris, Dipietro per citare i più illustri rappresentanti della malasorte politica, etica e morale della categoria, ma sicuramente l’elenco non finisce qui.

Un elenco che qualcuno dovrebbe predisporre e documentare prima che la breve memoria del pubblico italiano non lavi ogni traccia di quell’incubo. Vale forse la pena ricordare anche il giudice del processo Tortora, Diego Marmo, che con le scuse proposte dopo trentanni non riscatta la sua figura “assassino morale” (ipse dixit), la vergogna imperitura marcata sul Tribunale di Napoli e forse anche il trentennale obbrobrioso silenzio di qualche responsabilità di superiore livello romano, vista la brillante carriera successiva del soggetto.

I tre emblematici vertici del grande iceberg sommerso della plumbea hubrys dei giustizialisti manettari italiani dovrebbero indurre a una seria riflessione e calmare la facinorosa resistenza a qualunque tentativo di riforma venga proposto per aprire un dialogo ragionevole, umile e di positiva collaborazione.

Con il prepensionamento di Silvio Berlusconi non si corre più il rischio di venire segnati dalla stigma pericolosissima di “berlusconismo” e quindi ci si può fare coraggio e dar mano all’impresa.

C’è una riflessione che preoccupa invece di tranquillizzare: la categoria dei magistrati è formata sicuramente da una stragrande maggioranza di giudici e magistrati seri, coscienziosi, responsabili e imparziali. Gente che lavora e scrive sentenze anche durante i famosi quarantacinque giorni di ferie (il 14% delle giornate lavorative in un anno malcontato). La domanda è come mai questa maggioranza fortissima di seri e saggi servitori della Giustizia subisce la Hubrys di un gruppo minoritario senza significativa reazione? Timidezza? Paura? Subalternità? Tengofamiglia? Oppure si tratta di una minoranza fondamentalista obbiettivamente pericolosa?

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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