Sto con Vecchioni

 

5 Dicembre 20915

 

Il discorso di Roberto Vecchioni agli studenti di Palermo e’ stato un discorso sincero, appassionato, vigoroso e diretto. Evidentemente i siciliani non sono abituati da secoli a sentirsi dire le cose come stanno: vanno sempre confezionate  nella fumosa ipocrisia della cultura locale. Citare la Magna Grecia, la grande civilta’  dei Normanni in Sicilia, Ruggero e Costanza,  Federico Secondo di Hohenstaufen… per nascondere la attuale tragedia di generale connivenza mafiosa, ciabattoneria sociale, trentamila guardie forestali, sprechi amministrativi, corruzione e via di seguito con il consueto rosario.

Ha fatto bene Vecchioni a dire sinceramente quello che pensava: servira’ a poco, ma almeno si e’ aperto un varco nel muro del compiacimento farlocco.

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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Una risposta a Sto con Vecchioni

  1. Antonio Casella ha detto:

    E io da Siciliano di nascita sono con te, Lorenzo.
    Aggiungo solo che queste cose ai Siciliani sono state dette da tanti, fra cui il grande Giuseppe Tomasi (Il Gattopardo). Purtroppo i Siciliani, anzi direi molti italiani, sono sordi a critiche di questo tipo.

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