Come sono intelligente io che urlo più di te

Se devo trovare un segno particolarmente significativo della cultura politica italiana nel marasma delle sue attuali manifestazioni, direi che il comportamento degli interlocutori nei talk shows televisivi e dei relativi cosiddetti “moderatori” è decisamente il più importante. L’odioso vezzo di “parlarsi addosso” e di cercare di coprire le parole e gli argomenti della controparte urlando ripetutamente la stessa frase o slogan è una manifestazione talmente oscena, volgare e stupida che non meriterebbe discussione. Vale invece la pena analizzarla e riflettere perché questa manifestazione non è una eccezione relativa ai singoli responsabili: si tratta della punta dell’iceberg di un costume che coinvolge molte responsabilità ed è per questo che merita la generalizzazione e la qualifica di connotato significativo della cultura politica italiana attuale. Se un politico di pluriennale esperienza e di età matura adotta questa tecnica vergognosa e la ritiene utile e praticabile vuol dire che le informazioni che riceve dai suoi uffici e dal contesto ambientale gli confermano l’utilità della tecnica vergognosa. Se i suoi consiglieri e ricercatori gli confermano che dalle indagini di opinione la tecnica risulta efficace vuol dire che un numero statisticamente rilevante di soggetti interpellati ha confermato, direttamente o indirettamente, che la tecnica è efficace e lo convince o la subisce acriticamente. Si arriva facilmente a capire che il costume osceno è tollerato, accettato, ritenuto o subìto come utile da un vasto pubblico di utenti del segnale televisivo, e si può concludere che siamo di fronte a un tratto della cultura politica generale italiana. È quindi legittima la conclusione che, in Italia, chi urla di più è più credibile. Una conclusione deprimente. Di chi sono le responsabilità? Quando una condotta del pubblico e un comportamento sociale sono generalizzati potrebbe sembrare difficile individuare responsabilità specifiche, ma nel caso particolare non è così. Per stroncare il comportamento vergognoso basterebbero accordi precisi fra i responsabili delle reti televisive, i loro agenti (i moderatori) e i partecipanti: il primo che adotta quel comportamento viene buttato fuori dalla trasmissione, gli viene spento il microfono e non può più intervenire. Questa regola dovrebbe venire applicata automaticamente e d’ufficio dopo la prima manifestazione oscena di qualunque soggetto, quindi senza responsabilità soggettiva del moderatore che in genere ne è incapace per timore e subalternità intellettuale. Una modalità già correntemente applicata, ad esempio, nel Parlamento Europeo e in molti altri istituti: chi parla oltre i minuti concordati si vede disinnescato il microfono. Continua a parlare inascoltato mentre prende la parola l’oratore successivo. Chi non accetta la condizione non verrà invitato ai talk shows. Semplice. Ci sarebbero tafferugli iniziali, ma dopo poche trasmissioni vedremmo insediarsi comportamenti virtuosi: si rispetterebbero i tempi concordati degli interventi e nessuno si azzarderebbe a berciare per coprire la voce degli interlocutori e di impedire agli ascoltatori di seguire in modo equilibrato il dibattito.

I talk shows televisivi italiani e i loro partecipanti si qualificherebbero, loro malgrado, come più civili e decenti. Non accadrà mai.

 

 

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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Una risposta a Come sono intelligente io che urlo più di te

  1. Federico Tamburini ha detto:

    Assolutamente vero!
    Gli spettacoli (ex tribune politiche della televisione in bianco e nero), perchè questa è la giusta denominazione dei cosiddetti dibattiti politici serali (ma anche mattutini), mostrano il grado di inciviltá raggiunto.
    I produttori e i conduttori esigono dai loro ospiti violenza verbale, capacitá d’offesa, bava alla bocca…..il senso, il contenuto delle affermazioni, i problemi, sono elementi secondari! Tutto è ormai show! E se qualcuno non sta a queste regole non viene più invitato!
    Bravo Nicchio!C’è ancora qualcuno che dice le cose come stanno! Federico

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