Che fatica di nuovo! Il voto sul referendum mi ricorda molto la differenza fra il prosciutto e la merda. Tutti la conoscono e nessuno può sbagliare nella scelta. Peccato che non si presenti mai in questi termini così chiari e netti. Bisogna sempre scegliere tra prosciutto sporco di merda e merda con un po’ di prosciutto dentro. La fetta costituzionale della torta referendaria è in effetti immangiabile. La fetta “renzi” invece presenta diverse difficoltà e alcuni pezzi quasi commestibili. Bisogna riconoscere a Renzi la diversità dal gregge politico installato da 70 anni nei palazzi romani e che questa diversità contenga una potenzialità fino ad oggi tradita dal “ragazzotto di Rignano”. Non si sa bene se per sua inconsistenza o per l’oggettiva inestricabile difficoltà della palude italico-romana. Il ragionamento conseguente sarebbe: mangiamo le avvelenate riforme costituzionali e diamo al “ragazzotto” una possibilità di svolgere la potenzialità sopra presunta. Le “riforme” si potranno sempre correggere alle prossime calende. Sul pericolo della “dittatura” che molti vedono nella costituzione riformata sarei meno preoccupato: sappiamo bene che la democrazia come garantita dalla Costituzione-più-Bella-del-Mondo non ha funzionato in Italia e non funzionerà mai perché è proprio l’imbastardimento della democrazia garantito da quella Carta che ha condannato il Paese alla attuale sciagura.
Questi i termini della scelta, per semplificare le cose.
Caro Lorenzo, ho appena postato le tue riflessioni! Ti invio, invece, in allegato una mia riflessione su talune considerazioni riportate da Franco Cardini in un paio di interviste. Gradirei la tua opinione e, ove possibile, la pubblicazione da qualche parte….. Abbraccio Date: Thu, 19 May 2016 01:14:42 +0000 To: ornmariani@hotmail.com
Ma ti pare? A me sembra che abbiamo un Parlamento
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Ma ti pare? A me sembra che abbiamo un Parlamento e ovviamente le sue deliberazioni sono come in tutte le democrazie parlamentari lesito di compromessi per mettere insieme le maggioranze necessarie, sicché a me sembra di dover prendere atto di questa riforma e di badare al nocciolo, di avere cancellato quel bicameralismo frutto a sua volta dei compromessi del 1948, e dunque sono schierato per il sì.
Quanto al suo significato politico i suoi oppositori mi sembrano poco sensibili a quello che succederebbe dopo le dimissioni di Renzi, il quale ha promesso di dimettersi ma non di lasciare la sfera politica.
A quel punto il ricorso alle urne, con unopposizione così sgangherata, sarebbe favorevole a Renzi, perché con la legge elettorale quanti vorranno tornare in parlamento dovranno assoggettarsi al fatto che sarà Renzi a designare i candidati del Pd, e le sue opposizioni non hanno un partito unico da mettere in campo.
Tu che hai avuto unesperienza politica sai benissimo come sono le regole della sua dinamica, e in ogni momento capisci benissimo quali ne sono le regole non scritte.
O no?
Marco
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…la mia pensata sulla scelta fra prosciutto e merda voleva semplificare il dilemma alla sua essenza, sono molto d’accordo sulla tua analisi: si è capito benissimo il senso delle “dimissioni” di Renzi, è chiaro che comunque resterá nel tango e forse gli starebbe anche bene un NO per le opzioni che gli apre …
Caro Marco,
La mia riflessione voleva essere un tentativo di semplificare il dilemma nei suoi effettivi termini pratici, sono molto d’accordo con la tua analisi e sono anch’io convinto che Renzi in caso di NO darà le dimissioni per aprire il tango alle nuove opzioni che una tornata elettorale gli darà e forse non gli dispiacerebbe un NO proprio per questa plausibilità…sarà interessante vedere cosa succede, la minestra attuale è pessima…LM