Bruxelles dorme e l’Italia paga.

 

Breve storia di risi (Indica Bianco Lungo A)

Negli anni ottanta l’Europa per venire incontro ai paesi emergenti del Sud Est Asiatico consentì a Cambogia e Bangladesh (forse anche Laos, Vietnam e Indonesia) di esportare il loro riso Indica Bianco Lungo A in Europa a dazio zero.

Nel giro di pochi anni l’esportazione dalla Cambogia di quel tipo di riso in Europa è aumentata del 4300% (per un fattore di 43 volte) dal Bangladesh solo del 400% (fattore 4).

L’agricoltura risiera italiana che aveva impostato il 70% delle sue risaie sull’Indica Bianco Lungo A ha sofferto un colpo mortale con danni di miliardi, disoccupazione, chiusura di impianti di trattamento etc.

Gli industriali/agricoltori del riso italiani hanno segnalato, protestato, fatto presente il dramma a Bruxelles senza reazione da parte delle competenti sonnolente autorità o, probabilmente, con la consueta reazione supponente e arrogante tipica della onnisciente burocrazia brusselluase. Oggi l’associazione dei risicultori italiani sta impostando una azione più vigorosa nei confronti di Bruxelles con la speranza di risvegliare la bella addormentata nel bosco (Mogherini?).

Andreotti diceva che a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

È molto probabile che l’iniziativa europea degli anni ’80 sia stata sollecitata da una lobby di multinazionali del riso (cino-americane) che hanno pagato lobbisti europei disponibili per sollecitare l’azione “umanitaria” europea nei confronti dei paesi del Sud Est Asiatico emergenti. È anche molto probabile che quelle stesse multinazionali risiere avessero già comperato risaie cambogiane e bangladeshi o avessero fatto precisi accordi con politici e latifondisti del riso locali. Le multinazionali sono caratterizzate da strategie di lungo termine. L’Europa di Bruxelles meno.

Quindi la iniziativa umanitaria europea non ha portato alcun giovamento alla Cambogia e al Bangladesh e tantomeno ai contadini di quei paesi, ma ha solo contribuito ad arricchire le multinazionali risiere cino-americane e qualche politico cambogiano.  Massacrando la industria risiera Europea e Italiana in particolare (siamo i maggiori produttori/esportatori di riso in Europa)

I contadini della Cambogia e del Bangladesh hanno continuato a lavorare come schiavi. I burocrati di Bruxelles hanno continuato a dormire.

Chi ha pagato: l’industria e gli agricoltori del riso italiani.

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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