Ci sarà una ragione per cui mi trovo sempre a difendere cause borderline o indifendibili? Forse nel mio DNA ideologico è incistato un gene di ambiguità che mi porta alla insofferenza per il bandwagon, il carrozzone di quelli che hanno la verità in tasca, la canizza del dalli all’untore, i duri e puri che invocano al rogo al rogo…quelli del mondo in bianco candido e nero carbone.
Sono invece affascinato dal grigio intermedio, dalla strampalata e contorta riga che separa una cosa dall’altra, dagli ottantaquattro sessi che stanno fra il maschio-maschio e la femmina-femmina.
Mi piaceva il poster che avevo in ufficio molti anni fa: la foto di due Viet-Kong lui e lei, presi di spalle, il pigiama nero, kalashnikov a tracolla, la mano nella mano e sotto la scritta “The truth is…there is no truth.” Non so dove sia finito quel poster, ma non lo dimentico.
Oggi ho due cause difficili da difender:e i ‘politicanti’ e la ‘politica’ aggrediti e il maccartismo post-femminista del me too.
1. È vero, ci sono uomini politici (eletti dal popolo sovrano) corrotti, incompetenti e ladruncoli, ma la sistematica connotazione di tutta la classe politica come incompetente e ladra, che la stampa da anni a questa parte promuove in modo implicito ed esplicito, è una barbarie che ha portato alla insofferenza populista e alla indifferenza astensionista, due atteggiamenti che sono sicuramente responsabili di ulteriore degrado della nostra dirigenza politica. La stampa cerca le notizie e queste sono ‘piove? governo ladro!’. Un onesto deputato al Parlamento o un pubblico amministratore che fa il suo mestiere con rigore e diligenza (la assoluta maggioranza) …non fa notizia, la denuncia del ladro e del corrotto va su quattro colonne in prima pagina.
La deprecazione sistematica e generalizzata è una malattia che rischia di diventare pestilenza devastante: distruggere una intera classe politica è una operazione irresponsabile. È solo la politica che ci può portare fuori dal guado e massacrare sistematicamente in modo generalizzato e acritico i suoi rappresentanti e la sua immagine per il gusto di compiacere la parte peggiore della caratterialità del pubblico vuol dire distruggere l’unico strumento di riscatto disponibile.
La fondamentale caratteristica dell’intelligenza è saper distinguere, una connotazione che sembra sconosciuta nei nostri media che sembrano invece seguire la più facile e più redditizia strategia di sparare nel mucchio.
2. È vero ci sono uomini volgari, arroganti e malati che usano il loro potere o la violenza per esprimersi con le donne, ma la sistematica connotazione di tutto il genere maschile come una congrega di assatanat,i violenti maiali e tutte le manifestazioni di garbato apprezzamento dell’altra metà de cielo come subdolo tentativo di abuso sessuale, sono forme di un pericoloso maccartismo post-femminista.
Bene hanno fatto Meryl Streep e Catherine Deneuve a richiamare le compagne a una misura più moderata…e sono state a loro volta aggredite. Come in Italia è stata aggredita Luxuria da Asia Argento a cartabianca in TV.
Il risultato della valanga me too è di aver messo in sospetto qualunque manifestazione di apprezzamento anche la più garbata e gentile rendendo comunque più arido e ostile il territorio degli incontri tra normali e civili rappresentanti dei 52 sessi (o forse 84?).
Anche in questo caso saper distinguere è importante.
Certamente qualcuno(a) mi dirà che non è il momento opportuno per certe aperture, ma l’assalto a Woody Allen, trasformato in un improbabile mostro nonostante le decine di film, scritti e interviste nelle quali ha toccato con garbo e sottile ironia il delicato argomento, impone una riflessione.
Cosa conta una vita di opere, scritti, manifestazioni di cultura garbata e di sottile ironia a fronte dell’urlo della folla inferocita? Al rogo, al rogo! E al rogo andrà.
Caro Lorenzo, hai ragione. Quando la folla si scatena, la ragione e le buone maniere volano dalla finestra. Non condivido al cento per cento la tua difesa di Woody Allen. Sara’ un uomo brillante come direttore cinematografico, ma il suo comportamento nella vita reale, verso la figlia/moglie, ad esempio, lascia perplessi.
Nicchio sei grande!!!! Tutti e due gli articoli di oggi sono da collezione.
Carlo
Grazie Carlo! la tua attenzione è per me motivo di lusinga e di responsabilità!