Non si è ancora capito in Italia, e tantomeno in Europa, che il fenomeno della fuga dalla fame, dalle dittature sanguinarie e dalla guerra che imperversano nel continente africano è un evento epocale che non si esaurirà nei mesi e negli anni, ma nelle decine e forse ventine di anni. La totale assenza di visione e di progetto culturale, politico e pratico è la ragione della insofferenza razzista e della violenza che questa genera. I migranti vengono imposti alla gente senza la minima struttura di accoglienza, preparazione, assistenza sociale e umana. Nel giro di poco tempo a parte i pochi che riescono in qualche modo a integrarsi per capacità e iniziativa personale, la grande maggioranza diventa un bubbone sociale parassita, invadente e pericoloso. Molti sono assorbiti nella piccola e grande criminalità: piccola e grande criminalità, droga, prostituzione, rapine e furti. Molti vengono ignobilmente sfruttati come manodopera schiava dalle orrende strutture mafiose che controllano quasi tutti i territori della agricoltura meridionale. Il fenomeno era stato previsto e descritto fino dagli anni 60 da chi si occupava di problemi del continente africano, e ricordare l’opera coraggiosa e illuminata di Giorgio Ceragioli ingegnere e professore alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino è doveroso. Ma l’ascolto della responsabilità politica è clamorosamente mancato e ora siamo ben oltre l’emergenza nella tragedia sociale più cupa.
Per il sogno di una vita migliore …
Il coraggio culturale e politico per affrontare il problema manca totalmente in Europa e in Italia è una battaglia. All’Italia va comunque riconosciuto un impegno di azione e intervento che il resto dell’Europa disconosce.
L’ondata dei migranti va affrontata con strumenti adeguati, progetto e fermezza, i criminali vanno individuati e rimpatriati, chi invece merita assistenza e aiuto va accolto senza imporlo, nudo e impreparato, alla popolazione italiana che non può non reagire alla malversazione di un governo prevaricatore e poliziesco. La visione politica e progettuale deve essere di lungo termine, venti trenta anni, due generazioni, le strutture e i fondi adeguati, l’educazione, la preparazione sociale e l’assistenza ai soggetti umana e professionale.
Finora va detto che alcuni sindaci e amministratori locali sono stati più bravi dei ministri dei vari governi.
Forse è bene ricordare che duemila anni di storia italiana sono stati caratterizzati da migrazioni continue e sistematiche: forse avremmo dovuto imparare meglio la lezione della nostra storia.
…si muore.
Oh, come sono d’accordo. Bravo. Mario
avv.Mario Fezzi 20129 Milano – viale Piave 12 tel. 0039 02 796143 (r.a.) fax 0039 02 76009053 / 02 76022909 studiofezzi@fezzi.it marioantonio.fezzi@milano.pecavvocati.it http://www.fezzi.it http://www.di-elle.it http://www.wikilabour.it Associato AGI – Avvocati Giuslavoristi Italiani
>
Sono d’accordo in pieno.
Anche per questo, cerco di lavorare in area MENA.
Un affettuoso abbraccio.
ML