Il sogno energetico alternativo del South Australia bocciato dalle elezioni.

Ovvero:
Gli errori della transizione energetica

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source Landscape Australia

La Centrale di Port Augusta

source News VideoL’accumulo da 100 MW

Des Jenkins with the Tesla solar scheme source ABC News Leah MacLennana Adelaide

Il primo utente dei 50 mila previsti dal nuovo piano di accumulo virtuale Tesla

 

Ieri nello Stato del South Australia (capitale Adelaide) dopo 16 anni di governi Labour hanno vinto i Liberals.

Le elezioni nel South Australia sono state un referendum sul problema energetico.

Il South Australia con il suo Premier Weatherhill ha impostato e perseguito una strategia fortemente basata sulle energie alternative solare termico, solare fotovoltaico, vento, massicci impianti di stoccaggio in batterie al litio. Sotto molti aspetti la strategia del South Victoria è stata di grande avanguardia con l’uso audace e massiccio di tecnologie fortemente innovative per la dimensione applicativa come la centrale solare termica di Port Augusta e lo stoccaggio da 100 megawatt in batterie al litio fornito da Elon Musk (Tesla) capace di erogare 129 MWh di energia  per servire 30 000 case per 4 ore o 60 000 case per otto ore.

Questa strategia, nettamente contraria a quella impostata dal governo federale (Energy Guarantee Policy) basata invece su un mix più conservatore di energie alternative assistite da centrali a carbone, diesel e turbogas senza impianti di accumulo è diventata luogo di scontro politico.

Due fattori hanno decretato la sconfitta sul piano politico della strategia del South Victoria:  il costo dell’elettricità per gli utenti del South Australia (20% superiore alla media Australiana) e i ripetuti blackout, determinati da una molteplicità di fattori ma sostanzialmente dovuti a una carenza del sistema di fronte a condizioni eccezionali non previste: carico di picco dovuto a temperature estive eccezionali, mancato intervento durante  il picco di una grossa centrale di supporto per guasto tecnico.

Nella strategia alternativa del South Australia è compreso un progetto  per fornire 50 mila case con batterie Tesla con il finanziamento del governo del S.A. Il costo sarà pagato dalla vendita di elettricità delle batterie che formeranno il più grosso impianto di accumulo energetico virtuale attualmente in funzione nel mondo.

Il fallimento tecnico-politico della strategia energetica del South Australia è un interessante ‘caso’ da studiare per impostare progetti di “transizione energetica” come quello oggetto della recente convenzione tra Politecnico di Torino e Repubblica Democratica Cinese. Chiaramente il piano del South Australia aveva privilegiato gli impianti di produzione dell’energia (vento, solare termoelettrico, solare fotovoltaico) e sottovalutato la necessità di stoccaggio e di back-up in caso di picchi eccezionali e la necessità di algoritmi di dispatching molto più sofisticati e di previsioni meteo molto più precise e anticipate.

Il nuovo governo ‘liberal’ dovrà risolvere il problema: continuare sulla strategia impostata o rinunciare ai vantaggi potenziali del pesante investimento fatto finora per re-impostare una linea più sicura, ma sicuramente anche meno innovativa.

 

Video del Solar Thermal Electric Plant  (da vedere)

http://www.abc.net.au/news/2017-08-14/solar-thermal-power-plant-announcement-for-port-augusta/8804628

 

South Australia superficie 983,482 chilometri quadrati,1,7 milioni di abitanti.

Italia 302.000 km quadrati, 60.5 milioni di abitanti.

 

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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