Nel mio precedente pensierino ho cercato di spacchettare semanticamente@ il termine molto di moda oggi, “crisi di sistema”, per definire la paludosa situazione politica italiana e le cosiddette trattative per la formazione di un governo politico. Ecco cosa avevo scritto per spacchettare semanticamente@:
Crisi di sistema vuol dire crisi della democrazia italiana e dei suoi istituti, partiti, parlamenti, governi.
Sono 16 parole che però esprimono un messaggio di sconvolgente portata e i miei lettori se ne sono accorti. Infatti, ho ricevuto decine (centinaia) di messaggi con la richiesta, gentile da parte di alcuni, perentoria da parte di altri, di ‘raccontarla tutta’.
Devo avvertire i lettori che quello che sto per scrivere è un concetto banale, che fa parte dell’assunto corrente@, cioè delle cose che tutti sanno, accettano e ritengono ovvie, ma che per qualche ragione non si possono dire e tantomeno scrivere. Perché dirle e scriverle è pericoloso. Cioè, è stato pericoloso fino ad oggi, ma dopo questo mio scritto non sarà più pericoloso e tutti sarete finalmente liberi di affermare la grande banale verità. Grazie.
Ecco in breve la sequenza dei ragionamenti:
- Le cose sono andate a puttane in Italia perché abbiamo una classe dirigente politica di merda;
- Abbiamo una classe dirigente politica di merda perché viene eletta da un elettorato ignorante, manipolato, politicamente e culturalmente analfabeta;
- Il verme responsabile della situazione degenerata è il suffragio universale;
Lo stesso gioiello fondante della democrazia occidentale (Nota bene: non quella nata ad Atene sotto Pericle & C dove il voto non era diritto di tutti ma privilegio di pochi) nel corso degli anni è diventato il putrido verme che avvelena l’istituto del ‘potere del popolo’.
Sento già le urla scandalizzate e le invettive contro il blasfemo sacrilegio, ma devo chiedere un momento di calma e di attenzione riflessiva.
È inutile strillare, tutti da sempre sappiamo che ‘uno non è uguale a uno’ e va dato atto ai Grillini che se ne sono accorti e cercano di rimediare, peraltro in modo goffo e scomposto.[1] Ma se sene sono accorti e lo hanno detto i Grillini, autorevoli rappresentanti del minimo comune banale@, amici miei e lettori fedeli perché strillate? Dei Grillini va accolta e apprezzata l’intuizione e la denuncia e va disprezzato e condannato severamente il metodo seguito per interpretare in pratica il concetto fondamentale e banalmente vero che il voto del Presidente Mattarella non è, per qualità, peso, valore culturale e politico, esperienza e conoscenze, uguale al voto del sottoscritto o di un pincopallo quisque de populo qualunque. E vorrei vedere in faccia chi ha il coraggio di negare questa banalità.
Ed è tempo e storia di superare e condannare con forza l’assunto socialiota@ della saggezza del popolo per cui il voto di centomila dei quali 95 mila ignoranti è automaticamente saggio e competente… per cortesia, basta con questa storica irritante cazzata!!!
Un bambino di 8 anni è in grado di denunciare la suprema sciocchezza di questo assunto e non si capisce perché milioni di adulti ci devono credere solo perché nessuno ha il coraggio di dire la banale verità.
Dopo qualche secolo, dopo guerre sanguinose, rivoluzioni e massacri la democrazia e i suoi istituti meritano strumenti meno mostruosi, meno squalificanti e meno sciocchi per essere messi in pratica ed esercitati.
La vera democrazia, il vero potere del popolo non è quello che viene esercitato da una classe politica eletta con uno strumento squalificante come il suffragio universale.
È tempo di andare avanti e di adeguare alla società della super informazione dell’info tecnica, il sistema e la strumentazione con i quali si delega a pochi rappresentanti il Potere del Popolo, la Democrazia.
È tempo di denunciare, di vincere e di azzerare il fascismo della demagogia, e per farlo vanno elaborati strumenti adeguati, complessi e sofisticati.
Per oggi concludo il mio pensierino e forse domani scriverò la terza puntata di questa serie ‘crisi di sistema…e allora?’ Ma non è detto che la scriva.
Intanto riflettete su questo breve e provocatorio componimento, che pensare è sempre utile.
Anch’io devo pensare prima di scrivere il terzo pensierino…
(l.matteoli)
[1]Con la favoletta della piattaforma Rousseau dove i membri registrati del Movimento votano approvando o bocciando documenti, iniziative, candidati etc. Non solo il voto è ristretto privilegio, ma viene poi impastato nelle segrete stanze dai “capi” che lo cambiano in base al loro personale giudizio e convenienza. Famosa la battuta del ‘capo’ guruh Grillo Giuseppe che di fronte a qualche timida obiezione del suo popolo disse “Fidatevi di me!” Un sublime esempio di come viene interpretato nel Movimento pentastellare il concetto di ‘uno non vale uno’.
Tough stuff Lorenzo.I think you should definitely come to Norway and see how a little country operates remarkably well if perhaps a little boring.And of course they have have North Sea oil and gas. Tante cose Andy
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