Il 17 maggio scrivevo su questo blog:
Qualunque governo “politico” sarà formato, all’ultima disperata ora, con un Presidente della Repubblica sotto schiaffo e umiliato e un primo ministro emblema di squallore morale e laida disponibilità, sigillerà il fallimento sistemico della democrazia in Italia e l’apertura di una fase incerta e pericolosissima, con il Paese nelle mani di dilettanti, incompetenti, irresponsabili, arroganti e schiavi della loro stessa demagogia.
Ora io non sono un profeta e non possiedo grosse palle di vetro nelle quali vedere il futuro, ci si può chiedere quindi come abbia fatto a fare questa previsione così precisa 5 giorni prima della presentazione dell’ipotetico primo ministro dell’ipotetico governo.
Semplice: c’è una logica, feroce coerenza tra la dimensione culturale di chi sceglie persone e decide cose e le persone scelte e le cose decise.
Una coerenza ineludibile. Non so se il Presidente Mattarella avrà la strumentazione procedurale, politica e antropologica per salvare il Paese da una sicura sciagura. Lo spero vivamente.
TUTTI A CASA, PRESIDENTE!
24 Maggio …e il Piave mormorò: non passa lo straniero!