Questo “governo” è il prodotto ultimo del lento crollo delle ideologie che ha caratterizzato gli ultimi cinquanta anni di politica non solo italiana. I “modelli di pensiero” liberale, comunista, cattolico, socialdemocratico, che oggi si chiamano con termine per me odioso “narrazioni”, che hanno governato dialetticamente il mondo fino agli anni 60, si sono estinti. Inariditi per mancata elaborazione, per avvenuta obsolescenza perché il mondo reale li ha travolti cambiando più rapidamente di quanto la gestione politica non riuscisse a capire. Anche logorati dal verme velenoso della democrazia parlamentare: il suffragio universale, il voto delle masse manipolate che delegano il potere del popolo a rappresentati squalificati.[1]
Un Consiglio dei Ministri formato da personaggi senza una storia comune, senza un legame culturale, senza un riferimento ideologico portante. Insieme per scelte del tutto casuali e alcune molto controverse. Legati solo dall’etica del potere. Nel loro caso un’etica antagonista.
Come sia possibile che da questo gruppo di personaggi fra loro estranei e diversi venga espressa una linea di guida omogenea, coerente, efficace… Questo è il problema.
Si tratta di vedere se il collante “potere” sarà più forte dei personalismi, degli “ego” spasmodici, degli scazzi puerili che dopo pochi giorni o settimane sicuramente emergeranno quando i “ministri” dovranno affrontare problemi che li vedono sideralmente distanti fra di loro se non decisamente antagonisti, e tutti convinti di avere la verità in tasca.
La malattia non è solo nel CdM del Governo Conte: la storia del PD degli ultimi anni, la storia dell’armata brancaleone berlusconiana, la storia recente dello stesso Partito Radicale che ha conservato più a lungo degli altri un legame ideale se non ideologico nella sua base, è tristemente simile.
Uno scienziato futurologo degli anni 60 aveva previsto con precisione questo svolgimento: Hasan Özbekhan. https://en.wikipedia.org/wiki/Hasan_Özbekhan (1921-2007) Poco ascoltato in Italia e tantomeno dalla nostra classe dirigente politica.
Quindi, nell’ipotesi migliore, i nostri “ministri” litigheranno fra di loro, esplicitamente o implicitamente, con resistenze viscose e veti ricattuali incrociati. Nell’ipotesi peggiore il governo Conte si spaccherà su questioni fondamentali e verrà travolto dal “mondo reale”. Dove i qualificativi migliore e peggiore sono intercambiabili. Poi forse arriverà il “salvatore della Patria” come da regola canonica della storia.
Un personaggio interessante del CdM, che potrebbe diventare cardine di possibili soluzioni, è il Prof. Giovanni Tria, che da anni lavora in Cina ed è personaggio autorevole nell’area del potere accademico finanziario (e di governo) della Repubblica Democratica Cinese.
Spiegazione: nei prossimi 10-20 anni il capitalismo di stato Cinese è l’unico che può investire sul debito italiano. Ha la forza finanziaria di enormi capitali, la cinica fantasia imprenditoriale asiatica e il contesto della “chain of command” governativa in grado di decidere ed implementare strategie emisecolari. Note indispensabili per vedere nel futuro del Sistema Italia che, nonostante le attuali difficoltà congiunturali e la mediocrità del personale politico del momento, per le note, storiche, caratteristiche di adattività e ambiguità ha gli strumenti per uscire dal guano contingente, e ne uscirà.
(l.matteoli)
[1]cfr. 5 pensierini sulla Crisi Sistemica in questo blog