Andrea Ketoff mi invita ad una analisi in positivo del governo Lega/5Stelle. Dice Andrea in considerazione delle due (forse 3, forse 4, forse 5) componenti politiche 1)Lega, 2) Lega incazzati 3) 5Stelle linea Di Maio, 4)5Stelle linea Fico, 5)5Stelle linea Di Battista e una forte componente tecnica (Tria, Bongiorno, Bussetti, Bonisoli, Moavero) potrebbe anche succedere che questo governo produca effetti positivi. Questa possibilità è soggetta a una condizione feroce, che io non leggo plausibile, ma che obbiettivamente non può essere esclusa: che la compagine ministeriale non si blocchi su conflitti e veti incrociati interpersonali, inter corrente, inter parrocchia, inter cerchio magico o altra banda.
L’altro ragionamento che si aggira nelle strade e nelle piazze è, se 70 anni di governi competenti democristiani, di governi competenti di centrosinistra, di governi competenti berlusconiani, di governi competenti DS, di governi competenti PD ci hanno portato nell’attuale disastro perché non dovrebbe essere possibile sperare qualcosa di positivo dal “cambiamento”?
Chi vive di speranze…dice un vecchio proverbio italiano… Ma è vero che obbiettivamente l’ipotesi non può essere scartata. Per una sua analisi approfondita bisognerebbe fare un elenco delle contraddizioni contenute nel ‘contratto’ e delle diverse posizioni dei singoli ministri rispetto agli enunciati (non enunciati, volutamente taciuti, implicitamente contenuti, sottintesi) del ‘contratto’ per vedere il loro grado di negoziabilità tenendo presenti la disponibilità dei diversi soggetti a negoziare. Zero per Salvini e zero per Dibattista. Il quadro che esce da questa analisi anche solo evocata non dei più incoraggianti. Ma di nuovo non si può escludere nulla perché la condizione dominante è che un fallimento sarebbe catastrofico per i due leader della coalizione e per i loro rispettivi partiti.
Quando per un sistema organico l’alternativa è morire tutte le condizioni sono plausibili. Questa ultima riflessione gioca a favore della speranza positiva alla quale mi invita Andrea. Resta da chiedersi se una serie di compromessi per salvarsi dalla morte politica possa essere una buona linea di governo.
Una cosa sicuramente positiva uscirà dall’esperienza: la fine del mortifero, letale, appiccicoso “pensiero unico” del conformismo reazionario che passava per ‘sinistra’. Una narrazione, per usare l’orrendo termine, che ha ammorbato l’Italia negli ultimi trenta anni. Un buon compitino per gli ideologi del PD.
(l.matteoli)