Favolette e “quelli che la politica viene prima della scienza”

 

 Il crollo di Genova, la ‘favoletta’ di “quelli che la politica viene prima della scienza,” le implicazioni per la TAV, la vergogna della  cancellazione della ‘favoletta’ dal sito web, il moralismo del “chi fa ruba”.

I fedelissimi del M5S definivano “favoletta”  l’avvertimento sulla pericolosità del viadotto sul Polcevera e giuravano sulla durata futura di cento anni dell’opera per opporsi al progetto della “gronda” e del “terzo valico”. Sempre affezionati all’idea che i lavori pubblici e le opere di infrastruttura sono “mangiatoie”  e alla sindrome, che era anche tipica del PCI, sintetizzata dal “chi fa ruba”.

Può anche essere vero che, specialmente in Italia, chi fa ruba, ma bisogna fare e impedire di rubare. Non fare non è la soluzione. Una differenza importante che sembra incomprensibile a “quelli che la politica viene prima della scienza”. La storia della “favoletta” era anche riportata sul sito web 5S ma è stata tolta con urgenza nella notte fra il 14 e il 15 di Agosto.  Invece del coraggio di scusarsi con la dovuta umiltà, la vergognosa vigliaccata di cancellare la storia dal sito: anche stupida come idea perché ovviamente tutti se la ricordano. Adesso accusano chi glielo ricorda di sciacalleria! Un comportamento tipico della cultura deteriore del populismo grillino: moralismo, ipocrisia e falso. Chi  gli ricorda le cazzate, dette e fatte …è uno sciacallo.

È bene invece ricordarlo e tornare sull’argomento perché la lezione va imparata e in particolare va tenuta presente nel fangoso dibattito sulla TAV della Val di Susa e sul fanatismo acefalo che lo caratterizza.

Anche in quel caso le argomentazioni dei NoTAV sono particolarmente futili: sul loro ragionamento non sarebbero mai stati fatti i trafori del Gottardo del Sempione, del Frejus, il Golden Gate a San Francisco e il da Verrazzano a New York.

Infatti, non c’era nessuno che andava da San Francisco a Sausalito e verso la California del Nord e quindi non era necessario fare nessun ponte.

Le grandi opere di infrastruttura si giudicano e si valutano nella prospettiva dei 50-80 anni e non sulla congiuntura settimanale. Ma sembra che la lungimiranza non sia una caratteristica della cultura politica grillina.

Mettere i container sulla vecchia linea ferroviaria con navette fra  Avigliana e Chambery utilizzando la TAV solo per passeggeri liberebbe la valle di Susa dalla cappa inquinante mortale prodotta dalla colonna continua di TIR.

Il crollo di Genova  è una lezione crudele e durissima che va ascoltata con umiltà anche per rispettare le decine di morti che ha provocato.

La politica vuole conoscenza, competenza, realismo, disponibilità all’ascolto e umiltà. Ancora stamani (15 agosto) il giornalista del “Fatto Quotidiano” su Rai 3 (Tutta la città ne parla) qualificava il progetto della “gronda” autostradale di Genova come  “un progetto fatto per l’interesse dei concessionari”.

La cultura della “favoletta” e delle opere infrastrutturali come “mangiatoie” sembra sempre vincente in quella zona ideologica.

(lorenzo matteoli)

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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Una risposta a Favolette e “quelli che la politica viene prima della scienza”

  1. wwayne ha detto:

    “Può anche essere vero che, specialmente in Italia, chi fa ruba, ma bisogna fare e impedire di rubare. Non fare non è la soluzione.” Parole sante.

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