Polcevera: la patacca irrecuperabile rifilata in concessione

Molte sono le questioni che si aprono dopo il crollo. Con un comportamento oramai tipico di questo governo primo ministro e viceministri si sono scatenati in dichiarazioni al limite dell’isterismo demagogico, sostanzialmente finalizzate a raccogliere il consenso dei cittadini scioccati e frustrati dalla sciagura. Ci sono riusciti. Hanno annunciato pubblicamente la possibile revoca della concessione, la decadenza della concessione senza nemmeno curarsi di comunicare alla Concessionaria una qualunque motivazione. Come sempre individuare un cattivo sul quale scatenare l’odio delle masse è una tecnica che …rende.

La concessionaria ha emesso una nota stringata nella quale esprime il suo punto di vista, nota che suona come severa critica del comportamento del governo, del suo primo-ministro e dei  due viceministri.
“Atlantia S.p.A in relazione a quanto annunciato (solo verbalmente nota di LM) in merito all’avvio di una procedura finalizzata alla revoca della concessione nella titolarità della controllata Autostrade per l’Italia, deve osservare che tale annuncio è stato effettuato in carenza di qualsiasi previa contestazione specifica alla concessionaria ed in assenza di accertamenti circa le effettive cause dell’accaduto”.
La logica salviniana si muove sullo schema grezzo: “Se il ponte è crollato, qualcuno ha sbagliato e deve pagare.”Ma le cause del crollo non sono semplici e alla fine gran parte della responsabilità potrebbe cadere proprio…sul Governo. La Concessionaria potrebbe accusare il governo di aver dato in concessione un manufatto irrimediabilmente condannato. In pratica ha rifilato alla Concessionaria una immane “patacca” passandola per buona. La Concessionaria Autostrade per l’Italia è stata fondata nel 2002 quando le serie tare del viadotto sul Polcevera erano più che note al Ministero dei Lavori Pubblici (controllore per legge dei cicli di manutenzione). La domanda è: Autostrade per l’Italia ha accettato la concessione “senza riserve”? A me sembra strano che un avvocato  amministrativista o civilista (e ce ne era sicuramente più di uno per la Concessionaria)  accetti una concessione per un sistema autostradale (3020 km) del valore di centinaia di miliardi senza  esprimere articolate e precise riserve sullo stato di fatto dell’oggetto che gli viene affidato in concessione.

Se nel contratto queste riserve ci sono e se le condizioni critiche del Viadotto Polcevera sono state oggetto di denuncia da parte del Concessionario una volta asseverate, e mi stupirei se così non fosse, il Governo si trova in una condizione molto delicata: potrebbe aver dato in concessione un manufatto praticamente condannato.

Per completare la figura è però indispensabile conoscere il dettaglio del contratto a suo tempo sottoscritto da Concedente e Concessionario: quali impegni, quali obblighi, quali adempimenti delle due parti e quali specifiche sull’oggetto della concessione e sul suo stato di fatto: carenze, difetti, pericoli, peculiarità funzionali e necessità di ripristino e manutentive.

Sarà interessante seguire la vicenda. Una prima puntata si è vista ieri sera a “in Onda” sulla 7 dove allo scatenato Viceministro Salvini rispondeva, competente, prudentissimo e controllatissimo, il direttore del tronco genovese della A10.

(lorenzo matteoli)

 

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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