La dottoressa che era sul ponte ha detto: “ho visto il collasso degli stralli (tiranti) e poi ho sentito il ponte tremare”.
La Repubblica, citando la dottoressa, titola: “Crollo causato dai tiranti” (17 agosto 2018).
Guardando il video del crollo del pilone e degli stralli (quando l’operatore grida “Dio, Dio, Dio…”) si vede, senza ombra di dubbio, che quando il pilone con gli stralli crolla la campata centrale era già crollata.
Ergo: prima crolla la campata centrale (per rottura fragile dei cavi di tensione del c.a.p.calcestruzzo pre-compresso) e l’istantaneo alleggerimento di qualche centinaio di tonnellate di carico dallo strallo provoca poi un contraccolpo violento (un colpo di frusta) che sollecita il pilone con uno violento strappo dinamico e lo fa crollare.
Aspettiamo di vedere
- quando comincerà ad emergere l’ipotesi di rottura fragile nelle armature di acciaio della pretensione;
- quando qualcuno ricorderà la sostituzione negli anni ’80 dei viadotti in cls precompresso con viadotti in acciaio sull’Autosole;
- quando qualcuno ricorderà i vistosi fenomeni di deformazione anelastica per scorrimento viscoso registrati negli anni 70 e 71 nella struttura del viadotto sul Polcevera e non previsti da Morandi;
- quando sapremo se nel protocollo di manutenzione erano comprese verifiche sulla struttura metallografica dei nodi critici dell’acciaio dei cavi di pretensione;
- se queste verifiche ancorché non specificate nel protocollo di manutenzione erano responsabilità della Concessionaria o dell’ufficio di vigilanza del Ministero dei LLPP;
Tutti problemi nodali per identificare le complesse responsabilità in gioco.
Che il viadotto fosse un manufatto già compromesso oltre possibilità di recupero nel 2002 è comunque già evidente.
(lorenzo matteoli)
Caro Lorenzo,
senza essere un raffinato tecnologo quale tu sei – e non potendo quindi argomentare nel dettaglio come tu fai , in maniera peraltro convincente nel presentare ipotesi plausibili – anch ‘ io nel video che tu citi ho notato la mancanza della travata (quindi , presumo , il suo crollo) precedere la caduta del cavalletto di aggancio degli stralli che vi viene inquadrato . Travata composta di elementi in precompresso che , a detta di alcuni , avevano appoggi ” a bilanciere ” ( una sorta di ” carrello ” rovesciato ) . E ‘ possibile che un cedimento del cavo di precompressione ( sotto una variazione di carico o meno ) della trave , abbia causato un suo inflettersi anomalo con conseguente sfilamento dal ” carrello ” di sostegno ?
D ‘ accordo quindi sulla conseguente sollecitazione anomala trasmessa dall ‘ estremità della mensola sorretta dagli stralli – improvvisamente alleggerita – con conseguente ” frustata” sul cavalletto e suo rovesciamento .
Un saluto dal tuo assiduo lettore .
E penso che recenti incidenti , di minore gravità , come la caduta di una trave (in precompresso , penso) sul viadotto di Fossano (improvvisa , ma non so se successiva a qualche sollecitazione) , o qualcosa di simile avvenuto sulla superstrada da Milano verso Lecco tempo fa ( in quel caso , in concomitanza con una contemporanea sollecitazione eccezionale) , possano costituire dei precedenti preoccupanti , circa le possibilità di usura e tenuta nel tempo di questo tipo di trave .
Ciao e grazie ..
Alberto
…è strano che nessuno abbia notato il fatto peraltro evidente che il pilone centrale è crollato DOPO il crollo della campata e che appena la dottoressa ha detto “ho visto i tiranti saltare” quella è diventata la “linea”. Non ho potuto aspprofondire il dettaglio del giunto fra campata orizzontare e mensola e quindi la tua analisi è forse più corretta della mia, ma il fatto che nessuno parli dell’ipotesi di rottura fragile è significativo: nessuno conosce il fenomeno tipico degli acciaio ad elevato contenuto dio carbonio (a parte Gamberale che a un certo punto ha detto “era come avere un malato in casa” ma Telese non. ha sollecitato un approfondimento.
Pingback: Non è stato lo strallo! | matteolilorenzo