Ce la dobbiamo fare perché l’alternativa è terribile

 

La Repubblicadi oggi elenca e analizza tutti i problemi che ‘dividono’ i due partiti della coalizione di governo. In pratica Lega e 5Stelle non vanno d’accordo su nulla: Lavoro, Pensioni, Grandi Opere, ILVA, Infrastrutture, Nazionalizzazioni, Europa, Migranti, Sicurezza, Giustizia… Una cosa sola li lega nell’abbraccio mortale: l’attaccamento al potere.

L’abbraccio è mortale per loro e per il Paese perché non volendo riconoscere l’impossibilità fisiologica e culturale di trovare accordi per governare resteranno immobili urlando slogan su finte conquiste e finte ‘svolte storiche’. Dimaio ha scoperto il modo di tergiversare all’infinito e continua a chiedere verifiche sulle decisioni già prese dai precedenti governi, novello Penelopo legato al suo telaio burocratico dal quale si stacca ogni tanto per proclamare di ‘avere riscritto la storia’. Salvini ‘tira diritto’ fermo nella sua battaglia di una guerra inesistente per ‘difendere i confini della patria’: non  sembra essersi ancora reso conto che il problema dei migranti non si risolve sequestrando disperati o lasciandoli affogare per mano della Guardia Costiera Libica. Forse non se ne renderà mai conto perché il problema appartiene a una dimensione storica per la quale non ha strumenti di lettura, per non parlare di comprensione.

L’ingenuo popolo grilloleghista – convinto che la piattaforma Rousseau e la democrazia diretta di 2300 votanti sostituisca conoscenza, competenza, e responsabilità – continua ad entusiasmarsi per la finta riscrittura della storia di Dimaio e per la futile sbracatura demagogica di Salvini. Ci si chiede fino a quando durerà questa ingenua fiducia/speranza purtroppo avallata dall’innegabile disastro di 60 anni di malgoverno di “quelli di prima”. Un disastro sul quale il crollo di Genova ha aperto uno squarcio tragico.

La burocrazia italiana partitizzata è riuscita a creare un sistema dove nessuno è più competente, nessuno responsabile, nessuno ‘accountable’, nessuno è in grado di decidere. Anche di fronte alla smaccata conclamata, dichiarata, scritta evidenza ‘il ponte non è strutturalmente sicuro’ nessuno ha deciso. Nessuno ha avuto il criterio, la coscienza, le palle, il buon senso di ordinare “si chiuda.” Un esempio chiarissimo del reato di “mancanza di palle in atto pubblico.” Purtroppo, non contemplato dai nostri codici. (O forse si tratta di eccesso di coglioni…)

Ma, come dice un vecchio lemma politico: “Puoi imbrogliare qualcuno per un po’ di tempo, ma non tutti per sempre…” quindi in un tempo tanto più breve quanto più smaccata sarà l’incompetenza e l’irresponsabilità del “governo del contratto” la gente e anche gli attuali convinti sostenitori si renderanno conto che Salvini urla sul suo vuoto operativo e su qualche migliaio di morti affogati o torturati nei lager libici e che la storia che Dimaio crede di riscrivere è una patetica  puerile illusione. Nel frattempo, avranno consolidato il disastro macroeconomico per qualche decina di miliardi (a oggi sono già dieci abbondanti i miliardi di danni provocati da spread e speculazione per dichiarazioni sciocche fatte al solo scopo di acquisire consenso demagogico della coppia dei contrattisti di governo Dimaio-Salvini)…senza aver mantenuto nessuna delle loro demagogiche promesse e senza aver risolto alcun problema dei molti urgenti che  il Paese ha.

Il dilemma che diventerà chiaro: è peggio un governo di ignoranti demagoghi o uno di competenti corrotti? …mentre i primi fanno sempre e comunque danni e non concludono nulla, i corrotti competenti qualche volta possono anche far funzionare le cose.

Prima delle Europee di Maggio 2019 deve nascere una forza socialmente progressista, transnazionale, europea ed europeista capace di motivare tutta l’area non populista e libera dalla morchia dell’estremismo nazionalista, forza che in tutti i paesi d’Europa è la sicura maggioranza civile.

Alcuni punti del programma possono essere:

  • riforma dei trattati da Maastricht in poi;
  • istituzione di una normativa macroeconomica coerente con le esigenze della moneta unica multinazionale;
  • istituzione di una BCE con tutti gli strumenti e il potere per l’effettivo controllo sulla moneta e la sua gestione sui mercati finanziari;
  • trattativa Europea con i paesi origine dei flussi migratori per il ri-accoglimento dei migranti economici;
  • progetto e finanziamento della strategia di implementazione del re-rimpatrio dei migranti non accolti;
  • progetto pluri-generazionale Europeo di selezione, accoglienza, assistenza, formazione educazione e integrazione nella forza lavoro dei migranti;
  • progetto per la gestione diretta con personale Europeo dei campi di sosta dei migranti;
  • predisposizione di un percorso legislativo per la istituzione della Federazione Europea;
  • istituzione di una struttura integrata per la difesa militare dell’Europa,
  • istituzione di un sistema scolastico Europeo dalle elementari all’Università.

In Italia si dovrà mettere mano a una radicale riforma della burocrazia finalizzata alla semplificazione e razionalizzazione funzionale con una precisa definizione delle responsabilità  decisionali esecutive di tutti gli enti e organismi competenti per la sicurezza di edifici, impianti e infrastrutture, riforma della Giustizia, della Scuola, dell’Università e della Ricerca…

È giusto e dovere di questa generazione dare alle future generazioni di cittadini Europei la sicurezza di una società giusta, basata sulla responsabilità competente, sul lavoro e sul merito.

Una società dove le Istituzioni rispettano i cittadini e i cittadini rispettano le Istituzioni, dove, per ricordare una battuta di Tommaso Padoa Schioppa, ci sia l’orgoglio e la soddisfazione di pagare le tasse.

E questo non sembri poca cosa.

Massimo Cacciari dice  “Sono stufo di sogni…” ha ragione: ci vogliono, idee, progetto, visione, certezza di obbiettivi e di strategie per raggiungerli. Avanti con un nuovo partito Europeo!

Sono sicuro che ce la possiamo fare, perché l’alternativa è terribile.

(lorenzo matteoli)

 

 

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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