Manipolatori e lemming

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Travaglio non perde occasione per confermare la sua vocazione al gioco delle tre carte dialettico, un astuto guitto dei salotti televisivi dove sembra che nessuno sia in grado di contrastarlo non la bella Lilly Gruber e tantomeno gli sbiaditi ospiti del collasso PD. Ieri sera a otto e mezzo Travaglio ha svolto il consueto compitino di falsificatore attaccando il Ministro Giovanni Tria sbrodolando con saputa sufficienza…”quando il professor Tria ha accettato l’incarico conosceva benissimo “il contratto di governo” e quindi se ne è assunto la responsabilità, il minimo che deve fare ora è far fronte agli impegni di quel contratto.” Peccato che in quel contratto non ci sia scritto che gli impegni, demagogicamente fantasiosi economicamente impossibili, dovevano essere assolti nei primi tre mesi di governo. Giovanni Tria ha sempre detto con molta chiarezza e correttezza che gli impegni (flat tax, smantellamento Fornero e reddito di cittadinanza) si sarebbero mantenuti nei tempi e nei modi senza compromettere la credibilità dell’Italia sui mercati finanziari con i relativi pesanti costi per l’inevitabile aumento degli interessi sui nostri titoli che sarebbe conseguito all’ubriacatura di potere di Salvini e alle “pretese” di Dimaio (riferito al Ministro Tria dice: “Il ministro deve ubbidire“!!). Il quale non ha ancora imparato che ogni volta che spara una delle sue puerili farneticazioni costa miliardi agli italiani (ad oggi sono circa 10 miliardi di Euro i costi delle puerili battute dimaiane: della serie se sia meglio un corrotto competente o un onesto babbeo). Ci voleva onestà-onestà….per buttare sulle spalle degli italiani diecimila milioni di Euro da pagare in più di interessi sul debito e di valori finanziari cassati per lo sfizio di dire cazzate. Non ci erano riusciti tutti i ladri di regime degli ultimi venti anni messi insieme. Bravo Giggi.

L’aspetto deprimente di questa allucinata situazione è che non c’è bambinesca pretesa o battuta dei tre primi ministri che le folle non apprezzino con tifo da stadio: una specie di collettiva follia degli italici Lemming che si avviano felici all’inevitabile salto nella crudele realtà.

Il disegno dei tre primi ministri è sempre più chiaro: farsi buttare fuori dall’Europa mentre affermano che quella è l’ultima cosa che vogliono. Quando saremo ridotti allo stato di colonia finanziaria dei creditori, persa ogni dignità e credibilità, derubati e saccheggiati, i tre primi ministri ci racconteranno che la colpa è dei ‘poteri forti’. Forse a quel punto le piazze cambieranno idea. Troppo tardi.

(lorenzo matteoli)

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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