Max Weber 1864-1920
Ovviamente il dilemma non si presenta in termini così assoluti: i governi sono in genere composti da una combinazione stocastica di corrotti-competenti, di corrotti-stupidi, di competenti-competenti, di sciocchi-competenti, di stupidi-stupidi e di stupidi incompetenti. L’ultima combinazione essendo il top della fortuna politica.
Sul tema c’è ampia letteratura e se ne sono occupati importanti commentatori filosofi e pensatori (Benedetto Croce e Karl Emil Maximilian Weber fra gli altri) svolgerei quindi una breve riflessione sul caso particolare del confronto fra corrotti-competenti e onesti-stupidi: due situazioni delle quali nella storia del nostro Paese abbiamo ampie esperienze.
Il corrotto competente approfitta del suo ruolo per arricchirsi, rubare, favorire il suo interesse personale o della sua congrega, setta o partito. Questo può avvenire con maggiore minore o nessun danno per l’interesse pubblico, ma la caratteristica fondamentale del suo operare è la “funzionalità” del sistema o dei processi dei quali è responsabile. Infatti, non può avere alcun vantaggio dalla sua corruzione se le cose vanno male o, peggio, non funzionano del tutto.
Lo stupido onesto in genere eletto da un popolo facilmente abbindolabile da promesse demagogiche, senza fondamentale fattibilità pratica e in conclusione pericolose se non condannate da finale catastrofico, non è riscattato dalla parziale, plausibile o probabile funzionalità del sistema o processo amministrativo che controlla: quello che decide e impone con il suo improvvido entusiasmo è sempre dannoso sia per lui che per i suoi elettori che per tutti gli altri soggetti alle sue imprese.
Fatta salva ovviamente la incredibile accidentale fortuna, nella quale talvolta anche gli stupidi possono incorrere, che, nonostante la loro irresponsabile vaghezza, le cose vadano a finire bene.
C’è una importante differenza fra i due modelli che conviene tenere presente nel giudizio complessivo delle due opzioni: mentre lo stupido onesto difficilmente è perseguibile dalla legge, che in genere non comprende il reato di coglioneria in atti di ufficio, il corrotto competente è perseguibile dalla legge che contempla e punisce il reato di interesse privato in atto pubblico.
Quindi nella difficile scelta optare sempre per la massima tutela del pubblico interesse.
Cosi stanno le cose.
(lorenzo matteoli)
Io ho conosciuto e conosco dei personaggi politici onesti e competenti! Lo so! Sono molto rari, ma il solo fatto che esitano: mi fa ben sperare!
In aggiunta al mio precedente commento: Inoltre mi fa ben sperare il fatto inequivocabile che, i politici “incapaci”(anche se “virtualmente” onesti) non conoscendo le leggi vigenti finiranno, prima o poi, con il violarle! Pertanto chi amministra la giustizia (se, nel frattempo, non si sarà fatto “corrompere” dai governanti) avrà di sicuro il modo per farla rispettare! La “buona politica” non è quella che dà il consenso elettorale, perché (soprattutto per quanto riguarda l’economia) non è indirizzata ad occuparsi dell’ “immediato”, ma del…futuro! Mi pare di ricordare che, trentanni fa, un ministro dell’economia (suo compagno di partito) abbia pronunciato una frase del genere…prima di rassegnare le dimissioni! Dalle ceneri del governo attuale, in futuro, si dovrà risalir la china, augurandosi che…non faccia troppi danni!