Un aggiornamento della famosa battuta di Benito Mussolini dovuto alla corrente cultura di governo e televisiva. Bisogna dare atto a questo governo del cambiamento di un preciso merito: travolgendo ipocrisie secolari e stereotipi storici[2]ci ha finalmente e coraggiosamente rivelato la più modesta verità. Non siamo santi, né poeti, tantomeno eroi. Con buona pace di Salvo d’Acquisto, di Cristoforo Colombo e di Francesco d’Assisi,…Giacomo Leopardi, Dante Alighieri et al. nati evidentemente nel paese sbagliato, o eccezioni che confermano la regola.
Ci aveva provato Alberto Sordi con decine di personaggi cinematografici e macchiette crudeli dell’italiano tipo, ma evidentemente non aveva convinto.
L’eroismo italiano attuale è quello dei picchiatori da stadio, dei fucilatori di neri, e dei pestaggi mortali (4 contro uno) di drogati, dei falsificatori di verbali, degli evasori fiscali, dei costruttori abusivi e dei condonatori di turno che li proteggono. La sottile intelligenza critica e dialettica è quella del giornalista Mario Giordano[3]sguaiato gracchiante televisivo, eroe dei quotidiani talk show. E di tutti quelli a lui simili, che i c.d. “conduttori” tollerano, invitano, incoraggiano, pagano per dare sublime esempio all’inclito che li apprezza sentendoli vicini interpreti della etica corrente, suoi omologhi. Una laida vergogna per chi li chiama e li incoraggia, oltre che per loro
Ci arrangiamo, ci arrabattiamo, evadiamo le tasse e intaschiamo finanziamenti elettorali indebiti per milioni di euro, mandiamo conti taroccati a Bruxelles, diamo incarichi a cugini, zii, nipoti, amiche e amici alla faccia della competenza e della meritocrazia sbandierate a parole e offese nei fatti , licenziamo chi non appartiene alla parrocchia e invochiamo il diritto del Brenno democratico moderno: io sono stato eletto e faccio il cazzo che mi pare.
Usiamo la “rete” con trucchi vergognosi per simulare maggioranze inesistenti e aggredire con algoritmi-truffa operati da piattaforme anonime.
Non era questo il cambiamento che si aspettava il 95% degli elettori grillini: infatti non è proprio un cambiamento, in inglese si chiama more of the same, o worst than the same, firmato Dimaio.
Il “popolo” dei cittadini tanto invocato non è un soggetto immobile, passivo, disposto a tollerare qualunque efferatezza, costosa incompetenza o furbizia, truffa informatica e quant’altro nel catalogo della demagogia: il “popolo” cambia idea e cambia voto. Ci metterà un po’ di tempo, non molto, e la condanna sarà netta e irrevocabile.
Vincerà la “nuova sinistra” tanto invocata da chi l’ha sempre tradita e disprezzata.
La vera “nuova sinistra” i.e. la piccola-media onesta borghesia italiana ed europea, che ha fatto tutte le rivoluzioni, ha pagato tutte le tasse, ha subito tutti i torti e tutte le offese, ha fatto tutti i sacrifici e non ha mai mollato, senza sofisticati intellettuali, autorevoli profeti, grandi sociologhi, …e super-intelligenti critici e analisti (guarda come sono intelligente io che capisco quanto sei intelligente tu…).
Non è “nuova”, c’è sempre stata, in silenzio, con pazienza, tollerante, corretta, severa. Non è vendicativa, ma non perdona.
(lorenzo matteoli)
[1]“Io non ho creato il fascismo, l’ho tratto dall’ inconscio degli italiani“.
Benito Mussolini, 20 marzo 1945.
[2]Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori, o meglio: popolo di eroi, di santi, di poeti, di artisti, di navigatori, di colonizzatori, di trasmigratori…
Benito Mussolini 2 ottobre 1935
[3]I cui argomenti dialettici sottili sono la ripetizione urlata per diversi minuti di “…zacchete, zacchete, zacchete…taglio, taglio, taglio …”solo per impedire all’altro di parlare con la complicità “conduttore”.