La lettera aperta di Mauro Berruto al governo giallo verde.

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Più volte la Storia ha dimostrato che il voto popolare può essere tragicamente sbagliato e portare a catastrofi orrende. La lettera al governo di Mauro Berruto è un serio invito alla riflessione. Arroganza, incompetenza, cinismo criminale sono stati ampiamente dimostrati da questo governo negli otto mesi di irresponsabile demagogia, e la loro presunzione non consente di sperare in un improbabile apprendimento. Non ci possono essere dubbi sul futuro che ci aspetta se il Paese non si scuote dal “sonno della ragione”….e saremo tutti responsabili. (lorenzo matteoli)

Ecco la lettera di Mauro Berruto:

Cialtroni.
Il vostro difetto non è l’incapacità, ma l’arroganza.
La vostra colpa non è di non aver idea di come si governi un Paese, ma quello di credere di saperlo fare e di aver fatto credere di saperlo fare.
Vi siete smentiti su tutto. Avete dimostrato un’incompetenza abissale, tipica di chi crede di poter parlare di immunologia avendo studiato su Facebook, di politiche del lavoro avendo fatto lo steward al San Paolo o di riforma dello sport avendo fatto l’istruttore in una palestra della Virgin (gli esempi si riferiscono a fatti e persone realmente esistiti!).
Decine di piroette da circo non vi risparmiano il fatto di esservi dimostrati più trasformisti dei peggiori trasformisti.
Avete fatto retromarcia su Euro, Europa, salvataggi delle banche, streaming, impeachment, Tap, Tav, Ilva, chiusure domenicali, alleanze di governo, voti di fiducia, Nato, Ius soli, accise, condoni, trivellazioni, F35 e chissà quante altre cose. Sono talmente tante che non riesco a ricordare!
Siete il peggior governo della storia di questo Paese e siete riusciti a raggiungere questo traguardo in poco più di sei mesi. Nonostante questo non accettate l’evidenza di essere inadeguati.
Sarete spazzati via dalla storia, questo è certo.
Ma prima farete dei danni. Tanti.
Lascerete morti e feriti sul campo (e in mare) e ci vorrà del tempo prima di poter calcolare per bene il disastro creato e il deserto intellettuale e morale che avrete generato.
Sì, perché oltre ai danni all’economia, al mondo del lavoro, alla salute (proprio quella fisica) del Paese, alla capacità di aver ridato polmoni a odio, rabbia, razzismo, fascismo ci saranno anche danni che non si potranno quantificare con la calcolatrice, quelli che farete agli esseri umani. Non mi riferisco (solo) agli stranieri con la cui vita giocate, tenendoli in mezzo al mare in un modo disumano o ai clochard a cui vi bullate di buttare le coperte in un cassonetto, ma al cervello e all’umanità di tanto nostri connazionali, specialmente quelli più giovani. State insegnando ai ragazzi, ai nostri giovani, che studiare non serve a niente, state seminando incompetenza, bullismo, arroganza, sfregio delle istituzioni di qualunque genere.
Siete riusciti a sbeffeggiare lo Stato, la Chiesa, il Presidente della Repubblica, il Papa.
Avete sventolato il Vangelo e il Rosario usandoli come quei fondamentalisti dai quali ci dite di volerci difendere. Un po’ come offrire un bicchiere di acqua zuccherata dentro a cui c’è una pillola di veleno. È perfino peggio dell’essere crudeli e basta: significa essere crudeli con metodo, con premeditazione. Quelle persone in difficoltà (di nuovo parlo dei nostri concittadini non degli immigrati) che avete strumentalmente usato per raggiungere il vostro scopo, sono la vostra spada di Damocle e saranno proprio loro a travolgervi e a spazzarvi via. Proprio quelle persone che hanno paura, che fanno fatica davvero (mentre la madre della vice Presidente del Senato ricorre al Tar, perdendo, alla richiesta di lasciare una casa popolare). Proprio perché avete giocato con la loro paura e rabbia.
Nel frattempo continuate pure ad attaccare quella che voi chiamate élite.
Per dire, avete schedato gli uomini di scienza. Sono operazioni che se aveste studiato un po’ di storia, vi farebbero venire in mente qualcosa di già visto.
Sicuramente, ai più anziani, qualcosa viene in mente di sicuro: ne hanno già viste di persone come voi.
Peggio di voi, forse, no. Non credo sia possibile, ma di gentaglia arrogante e inadeguata ne è già passata tanta e alla fine, ineluttabilmente, è stata spazzata via. Non passerà giorno, in questo 2019, in cui io e tanti altri faremo tutto il possibile per accelerare il fatto che voi diventiate un orribile ricordo. Qualcosa di talmente spregevole da non poter dimenticare, in modo da diventare uno di quei vaccini, ai quale (infatti) non credete.
Voi e i vostri eroi, bulletti di periferia, che buttano nei cassonetti le coperte ai senzatetto, che sfilano urlando slogan razzisti, che metteranno in tasca il reddito di cittadinanza (se mai almeno questo lo farete) continuando a lavorare regolarmente in nero, che condoneranno un’evasione fiscale o una casa fuorilegge a Ischia.
Un po’ come quei sciacalli che ridevano alla notizia del terremoto. Ricordate? Un po’ come quegli artigiani che: “Finalmente al governo qualcuno di onesto! Dottore, facciamo 120 euro con la fattura o 100 cash e non ci pensiamo più?”
Già, “l’onestà tornerà di moda” dicevate, insegnando al Paese la disonestà.
Siete macellai che si fingono chef di ristoranti vegani.
Vi ha presi a schiaffi istituzionali il Presidente Mattarella, nel suo discorso al Paese, vi prenderà a schiaffi il Paese, democraticamente, ci mancherebbe.
Perché questo è il Paese di Dante Alighieri, di Leonardo, di Michelangelo, di Giotto, di San Francesco, di De Gasperi, di Einaudi, di Togliatti, di Berlinguer, di Pertini e guardate cosa arrivo a dire, cari cialtroni, persino di Almirante.
Questo è il Paese di Venezia, di Firenze, di Siena, di Roma, di Napoli, di Palermo, di Torino. Dell’arte, della cultura, della scienza, della tecnologia, della biodiversità. Ma come è possibile che tutto questo sia finito nelle vostre mani sciagurate? Non solo qualcuno lo ha permesso, creando un vuoto riempito dal vostro livore e dalla vostra arroganza, ma c’è anche chi ha preferito stare a guardare.
“Odio gli indifferenti”, diceva Antonio Gramsci e io non sopporto più né voi né tutti quelli che vi stanno a guardare, senza fare o dire niente.
Siete la sciagura di questo Paese, che grazie al cielo, è talmente grande, pieno di intelligenza e di bellezza che vi spazzerà via e vi condannerà a dover rappresentare per sempre l’esempio perfetto dell’incompetenza assoluta, del vuoto morale e culturale.
Io non vado via.
Resto qui a presidiare il territorio e a fare quello che posso per restituirlo, ripulito da questa immondizia, a chi verrà dopo grazie a una doppia operazione: un Risorgimento, che ci restituisca un’unità nazionale vera, (niente a che fare con quello che fate finta di raccontare) e un Rinascimento, di bellezza, di cultura, di ambizioni, di sogni.
Io non vado via. Resto qui, perché il mio Paese lo rivoglio indietro.
E quando infilare un messaggio di odio fra un paio di foto di gattini o del piatto della cena non funzionerà più, questo Paese ritornerà ad essere il più bello del mondo.
Sì, perché questo crimine è proprio imperdonabile: avete imbruttito il Paese più bello del mondo. Siete vandali che hanno disegnato i baffi sulla tela della Gioconda, avete abbattuto con le vostre ruspe il Colosseo e la Torre di Pisa, avete imbrattato con lo spray e con una frase volgare e sgrammaticata il marmo della Valle dei Templi.
Ricostruiremo, ripuliremo e ricorderemo.
Perché siete un pericolosissimo niente, ma non ci sarà nessuna damnatio memoriae per voi.
La vostra maledizione sarà nell’essere ricordati, per sempre.
Come i peggiori.

Senza nessun affetto,
Mauro

PS: Il testo è un po’ lungo forse vi siete fermati alla prima riga. Beh, per voi è sufficiente.
Bacioni.

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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Una risposta a La lettera aperta di Mauro Berruto al governo giallo verde.

  1. Gilberto ha detto:

    Inviatomi da famoso giornalista sportivo del Corriere dello Sport, amico di 40 anni, estremamente liberale e progressista

    Membri delle Commissioni nazionali UNESCO:

    – Austria: dr. Sabine Haag, anglista, americanista e storica dell’arte. Direttore generale del Kunsthistorisches Museum di Vienna.

    – Regno Unito: Colin McInness, massimo esperto di sonde spaziali a vele solari, membro dell’Ordine dell’Impero britannico, premiato nel 2014 con il Queen’s Birthday Honours per le sue ricerche sullo spazio, scienze e tecnologie, è professore di Engeneering Science all’Università di Glasgow.

    Francia: Daniel Janicot, Membro del Conseil d’administration de la bibliothèque publique d’information del Centre Georges-Pompidou; vicepresidente della Bibliothèque nationale de France; delegato generale dell’Union centrale des arts décoratifs; delegato generale dell’American Center a Parigi; presidente del consiglio d’amministrazione del Centro nazionale d’arte contemporanea di Grenoble; guida i progetti di restauro dell’Ermitage di San Pietroburgo e a Mosca del teatro Bolshoi e della Biblioteca nazionale.

    – Germania: Christoph Wulf, professore di antropologia e filosofia dell’educazione e co-fondatore dell’Interdisciplinary Center for Historical Anthropology alla Freie Universität Berlin. Membro dell’International Research Training Group “InterArt”, del Collaborative Research Center “Performing Cultures” and the Cluster of Excellence “Languages of Emotion” at the Freie Universität Berlin; professore honoris causa all’Università di Bucarest; Vicepresidente della Società di Antropologia storica; fondatore della commissione di Educational Anthropology nella German Society for Educational Science; membro del Conseil scientifique dell’Institut National de Recherche Pédagogique (Paris/Lyon) e dell’International Research Centre for Cultural Sciences (Vienna)

    Italia: Lino Banfi

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