Tunn – La Ritirata

i_ching_33_tunTUNN – LA RITIRATA

 

PARTE Ia

Un’Italia, competente, responsabile, progressista, europea …decente

Non rappresenta l’Italia uno scimmiotto travestito da guardia carceraria e non rappresenta l’Italia un bullo travestito da carabiniere. Non rappresenta l’Italia un poverello, schiavo e servo per sua scelta e storia, che bacia la mano del finto carabiniere, né la rappresenta il barone che porge la mano e, con evidente laido compiacimento, sorride tronfio alla folla che chiede la testa del “nemico del popolo.” La dignità della democrazia rappresentativa è irrimediabilmente sporcata dai sudditi schiavi e lecchini e dall’arroganza della incosciente demagogia al potere.

Questo governo, che nega l’evidenza tragica della nostra economia, che persegue in modo irresponsabile il “tanto peggio tanto meglio”,  che si comporta come se avesse già scelto il default come soluzione del nostro debito pubblico e la conseguente estromissione dell’Italia dall’Euro e dal mercato della moneta unica europea (il secondo mondiale per noi vitale), si regge sulla credulità manipolata di un elettorato, stanco, frastornato dalla demagogia e dalle promesse insostenibili.

Dopo l’agonia di un secolo la democrazia in Europa è arrivata al giro finale, the end-game. Una base elettorale stanca, frustrata, incazzata contro una classe dirigente, presuntuosa, corrotta, distratta, porta al potere una classe politica alternativa, diversa ma incompetente, della peggiore specie di incompetenza: quella di coloro che sono convinti di possedere la verità. Latrice della peggiore ideologia della banalità, del rancore sociale, dell’astio per la competenza, dell’arroganza degli ignoranti.

Il cambiamento repentino dei vice-vice primi ministri, dopo mesi di “menefrego”, “non molleremo di un millimetro”,  “i burocrati di Bruxelles devono imparare la lezione”, è molto preoccupante: per incapacità professionale di riconoscere gli errori, hanno solo aggiornato il programma. Il costo  delle smargiassate è stato di miliardi di Euro (spread, e interessi sui BTP) e nessuno di quelli che ne hanno sprecati  forse dieci volte tanti si azzarda a dirlo. La cosiddetta opposizione, spappolata dagli irresponsabili litigi e dal vuoto di idee, non è in grado si svolgere il minimo ruolo. Ha più coraggio e idee Giorgia Meloni dei reduci dell’Armata Brancaleone PD che, dopo aver dormito per 20 anni al volante, non hanno ancora capito nulla di quello che è successo a loro e che è successo al Paese. Tutti convinti e sicuri di dover governare per mandato storico-divino ineludibile, mentre si divertivano, nelle intelligentissime quanto vuote analisi dalemiane e nelle inutili metafore bersaniane, il paese cambiava sotto le loro chiappe spocchiose, incollate alle nefaste poltrone.

Non c’è male che dura per sempre, né bene che non finisce mai.

Forse prima che poi la gente capirà l’ultima truffa della democrazia schiava della demagogia e qualcuno, responsabile e competente sostituirà questo pericoloso teatro di irresponsabili dilettanti.

Perché un’Italia diversa da questa immangiabile minestra esiste, e prima o poi si sveglierà dal sonno della ragione. Un’Italia, competente, responsabile, progressista, europea …decente.

 

PARTE IIa

Ma purtroppo esiste un’altra lettura della situazione.

L’Italia diversa non esiste, questo governo è stato eletto dall’Italia effettiva, attuale, vera. Quella competente, responsabile, progressista, europea…decenteè una esigua minoranza che è stata travolta dai rinoceronti di Jonesco. La ferita di mezzo secolo di governi DC/PCI + Berlusconi non è una “ferita” guaribile, rimarginabile, facilmente ricucibile, è un cambiamento del DNA nazionale, una radicale rivoluzione culturale, uno stravolgimento profondo e irreversibile del sentimento nazionale italiano. L’Italia è diventata una nazione gialloverde: Di Maio, Salvini, Conte, Savona e Casaleggio sono gli  interpreti che la rappresentano, lo specchio della nazione. Non ci sarà risveglio dal sonno della ragione. Non c’è mai stato  nessun “sonno”. Sono stati “finti”gli ultimi 70 anni … è vero quello che dice “wittgenstein “ aka Luca Sofri: per chi ha votato Di Maio i fatti non contano un cazzo. L’unica cosa che conta è l’ectoplasma sociale  fluido, liquido, senza leader, senza ideologia, e senza progetto. Quello dei sondaggi di opinione quotidiani come guida e riferimento, il giorno per giorno, nel quale galleggiano, senza pensiero, Salvini, Di Maio, Borghi, Savona, Casalino….

Sbagliata è anche la dicotomia barrichiana attualmente di moda elite vs.popolo. Non esiste l’elite: il sistema è continuo e continuamente dinamico, l’ectoplasma sociale, politico, economico, storico si muove come un enorme magma in ebollizione senza una specifica leadership, senza uno specifico identificabile progetto, finalità o scopo. Per questo è inoppugnabile. Non si può combattere un’idea che non esiste. L’idea di Baricco, dello scollamento fra “popolo” ed “elite” è fuori dalla realtà, una astrazione, ed è sbagliata anche la risposta di Mariana Mazzuccato, che interpreta diversamente una realtà che comunque legge in termini di elite vs popolo. Realtà che non esiste. L’ineffabile sfugge alla intelligenza dell’economia.

Il successo del populismo (per definizione non elitario) è  dovuto al fatto che, per caso e accidente fortunato, ha colto le parole chiave del marasma ectoplasmatico, parole  valide solo nell’attimo storico e continuamente variabili.

Il tutto emblematicamente inconsciamente e precisamente rappresentato dalla moda seguita dall’inclito pecoreccio di indossare brache tagliuzzate. Mai la forma ha rappresentato in modo così esatto la sostanza del generale vuoto di pensiero. 

Parte IIIa

Il 26 giugno 2018 il giorno dopo una fatale sconfitta del PD alle elezioni amministrative che veniva erroneamente declinata come “fine della sinistra” proponevo un problema, allora solo emergente, oggi più che mai evidente:

…. (A) è più difficile re-inventare un manifesto della “sinistra”, o (B) è più difficile trovare una classe dirigente capace, onesta, competente, e farla eleggere da un elettorato manipolato, impestato da demagogia e avvolto nella nebbia dell’ignoranza?
Il manifesto non è cambiato molto, i valori sono quelli della solidarietà, dell’equità, della meritocrazia, della competenza, delle strategie di medio lungo termine, della buona amministrazione e del buon senso, il tutto confezionato in una solida struttura di normale onesta decenza.
Temo purtroppo che la seconda ipotesi sia molto più difficile da mettere in pratica. Sono gli interpreti del manifesto che mancano. La sinistra non è stata sconfitta: non c’era proprio sul campo.

In queste condizioni ci si chiede come debba operare il “nobile” protagonista del “libro dei mutamenti”易經|.  Ho interpellato il misterioso e criptico manuale. La risposta è stata:

i_ching_33_tun33 Tunn, la Ritirata.

La sentenza:

La ritirata:Riuscita. Questo significa appunto che nella ritirata sta la riuscita. Il solido è sul posto che gli compete e trova corrispondenza: questo significa che si va con il tempo.

In piccolo è propizia perseveranza:questo significa che esso sta avanzando e crescendo. Grande invero è il senso del tempo della ritirata.

Il successo sta proprio nella circostanza che si riesce a ritirarsi a tempo e nel giusto modo. Questo successo è reso possibile dal fatto che questa ritirata non è la fuga obbligata di un debole, bensì il volontario cedere di un forte fondato sulla natura del forte signore del segno… La forza si mostra ora nel fatto che non si cerca di ottenere nulla con la violenza, ma che si mostra perseveranza solo in piccole cose …

L’immagine: Sotto il cielo è il monte, l’immagine della ritirata. Così il nobile tiene lontano l’ignobile, non irato, ma pacato.

 Come il manuale suggerisce per maggiore chiarimento si procede a una ulteriore domanda, la risposta è stata:

41 Sunn– La minorazione

La sentenza:Minorazione congiunta con veracità, opera sublime riuscita, senza macchia.
L’immagine:Al piede del monte sta il lago: l’immagine della minorazione. Così il nobile doma la sua ira e raffrena i suoi istinti.

Le due risposte sono incredibilmente coerenti. Il verdetto deiè chiaro. Non resta che seguire l’autorevole consiglio. Adeguarsi come disse la macina al grano.

Chi non conosce il libro dei mutamenti, i   ,  si chiederà se sono ancora compos mei e sorriderà di questa uscita esoterica cinese del tecnologo. Chi conosce quel libro (e sicuramente ne possiede una copia) andrà a verificare e forse porrà i suoi ulteriori quesiti. Comunque lo si consideri ilè uno strumento che invita a pensare. Non è necessario crederci…ma serve.

(lorenzo matteoli)

 

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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3 risposte a Tunn – La Ritirata

  1. Federica Matteoli ha detto:

    bel pezzo.

    Hai visto il film su Dick Cheney?

    >

    • Guido Vacirca ha detto:

      Leggere il lungo articolo scritto da tuo padre mi ha fatto venir voglia di leggere il libro di Scurati. Personalmente non concordo totalmente con quel che scrive tuo padre, ma su molti punti abbiamo opinioni concordanti. Del mio stesso avviso è l’Elisa (alla quale ho inoltrato la mail) una lontana parente di mia moglie che, per lavoro, si occupa di analisi politiche e cose del genere. L’Elisa ha qualche anno in più dei figli di mia moglie e pertanto appartiene alla generazione che noi abbiamo generato ed, ogni tanto, sentire la sua opinione mi aiuta ad interpretare meglio alcune analisi politiche. Il guaio è che la “massa”, nonostante tutti i disastri compiuti da questo governo in così poco tempo, continua a sostererlo e si sta, pericolosamente, spostando ancora di più verso Salvini.

  2. Lorenzo Matteoli ha detto:

    no non l’ho vista lo vedo asap…

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