Il bambolotto capo dei 5S e il suo cerchio magico stellare hanno deciso che dopo una serie di sconfitte crudeli e dopo aver perso una buona metà del popolo stellare devono “riorganizzarsi”.
È interessante la sindrome che caratterizza questi personaggi: la totale rimozione della differenza tra “contenitore” e “contenuto”. Come quando scandiscono il loro slogan, oggi drammaticamente patetico, “one-stà, one-stà, one-stà”, e credono che sia sufficiente gridare “onestà”, per essere onesti. Così ritengono che sia sufficiente cambiare l’organizzazione perché il Movimento diventi una cosa seria e non rimanga una armata Brancaleone di incompetenti con qualche rubagalline, (Roma docet), guidati da un arrogante bambolotto.
Per spiegare il concettino con un esempio colorito: un mucchio di merda in una scatola resta un mucchio di merda anche quando cambi la scatola. Ovvero senza idee, senza un quadro concettuale, senza una visione politica, senza una cultura politica, senza il minimo senso dello Stato, il “movimento” resta una accidentale accozzaglia di soggetti urlanti gli slogan da strada, più diversi, vuoti di contenuto, demagogici e velleitari. Il mondo reale, della competenza e della professionalità è un altro.
Quindi si riorganizzeranno e con la nuova splendida organizzazione continueranno a pasticciare bruciando altri miliardi degli italiani.
Il capo politico stellare intanto ha deciso di non interrompere la tradizione di pasticcioneria e si è nominato commissario unico per la disciplina, giudice, ed esecutore della sua sentenza e ha buttato fuori senza processo e inaudita altera parte l’ultimo ladro di polli stellare, fornendo ancora un esempio della cultura di arrogante barbarie che caratterizza i vertici del movimento. Purtroppo o per fortuna in un paese civile anche i ladri hanno dei diritti.
(lorenzo matteoli)