Nato a Cirene (oggi in Libia) circa nel 276 prima di Cristo e morto circa nel 194 prima di Cristo (Consoli della Repubblica Scipione l’Africano e Tiberio Sempronio Longo) visse quindi 82 anni: per quei tempi una bella età visto che l’età media non doveva essere molto più di 40-50 anni. Studia ad Atene e insegna ad Alessandria. Fu maestro del figlio di Tolomeo III, quindi molto probabilmente ben pagato e accademicamente solido. La condizione e agiata e di privilegio spiega la lunga vita di Eratostene.
Siamo debitori di Eratostene per tre importanti risultati di ricerca intellettuale e scientifica:
- Il “setaccio di Eratostene” per trovare i numeri primi ovvero la sua regola molto semplice: cancellare dalla sequenza naturale dei numeri (1,2,3,4,5,6,7,8…) ogni secondo numero dopo due, ogni terzo numero dopo tre, ogni quarto numero dopo 4…ogni quinto numero dopo 5 etc. I numeri che restano sono numeri primi cioè divisibili solo per se stessi e per 1.
- La misura della circonferenza del pianeta Terra: Eratostene, che naturalmente sapeva che la terra era una sfera, curioso di misurarne la circonferenza, aveva organizzato uno studio specifico, finanziato con qualche resistenza dal Faraone Tolomeo[1], partendo da una osservazione particolare:il sole raggiungeva il fondo di un pozzo ad Aswan (Egitto) in un preciso giorno dell’anno in quello stesso giorno ad Alessandria (843 km a Nord di Aswan) il sole si trovava a 7° e 12’ a Sud della verticale di un pozzo. 7° e 12’ corrispondono con buona approssimazione a 1/50 dell’angolo giro di 360°. Ovvero dedusse Eratostene, la distanza tra Aswan e Alessandria è un cinquantesimo della circonferenza della sfera terrestre (sul meridiano che passa per Aswan e Alessandria). Al tempo di Eratostene i kilometri non erano stati inventati – ci pensò Napoleone Bonaparte molti anni dopo quando istituì il sistema metrico decimale, che era stato proposto da Simon Stevin nel 1585 nel suo pamphlet De Tiende(Un decimo). Stevin era un matematico fiammingo, idraulico e ingegnere militare nato a Bruges – Napoleone impose il sistema metrico decimale al mondo non controllato dagli inglesi che lo accettarono con molta resistenza solo nel 1965, gli americani non l’hanno ancora accettato e la cosa non è stata senza conseguenze la più famosa è stata quella della sfericità degli obbiettivi del telescopio satellitare Hubble che appena inaugurato trasmetteva immagini delle stelle sfocate e scientificamente inutili nello sconcerto degli astronomi addetti. (vedi https://www.newscientist.com/article/mg12717301-000-the-testing-error-that-led-to-hubble-mirror-fiasco/).Eratostene valutò la distanza tra Aswan e Alessandria in base al tempo che impiegavano le carovane di cammelli per raggiungere Alessandria partendo da Aswan. Il numero secondo Eratostene era circa 5000 stadi. La misura di uno stadio è oggi incerta, secondo valutazioni sempre empiriche uno stadio corrisponde a circa 1/8 di miglio romano (mille passum) che venne standardizzato da Agrippa solo nel 29 prima di Cristo (quindi un bel po’ di anni dopo Eratostene) ed è stato valutato empiricamente essere circa 1481 metri. Un ottavo di 1481 sono 185,125 metri che moltiplicati per 5000 sono 925 km sulla tortuosa carovaniera e in linea d’aria potrebbero essere gli effettivi 820 km che moltiplicati per 50 danno 41.000 km. Un numero che per le approssimazioni ineludibili di quel tempo è sorprendentemente vicino alla circonferenza della terra all’Equatore (40.075 km) mentre sono 39.921 i km della circonferenza della terra sul meridiano polare.
- Il terzo debito conoscitivo che abbiamo con Eratostene è quella della misura dell’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra rispetto al piano dell’eclittica che la terra percorre nella sua rivoluzione attorno al sole. Inclinazione che determina le variazioni stagionali sul nostro pianeta e che cambia (oscillazione dell’asse di rotazione della terra) con un ciclo di circa 10 mila anni che a sua volta informa le variazioni del clima (riscaldamento e raffreddamento globale) con una efficacia forse superiore a quella delle conseguenze dovute alle attività antropiche: una discussione oggi ancora in corso.
Per la modernità del suo pensiero e per la curiosità motrice dei suoi studi e delle sue ricerche Eratostene è un personaggio attuale e moderno.
Altri ricordi
Anzac Day in Australia
Oggi vengono ricordati altri due importanti eventi: in Australia la battaglia di Gallipoli (ANZAC Day) e in Italia la Liberazione dell’Italia da parte degli eserciti Alleati (l’Italia venne liberata dall’occupazione dell’esercito tedesco e da quello che rimaneva del regime fascista di Mussolini).
L’Australia ricorda i diecimila morti di una battaglia sciagurata voluta assurdamente da Winston Churchill durata dal Marzo 1915 al Dicembre 1915 per “alleggerire il fronte occidentale”. A causa dell’enorme vantaggio di posizione gli effettivi turchi impegnati a Gallipoli furono irrilevanti per l’idea strategica di Churchill.
Gallipoli fu una sconfitta tragica nella quale l’Australia di oggi individua la fondazione della sua “identità” nazionale. Forse l’unico paese al mondo che celebra una immane sconfitta.
Il silenzio fuori ordinanza viene suonato all’alba in cerimonie in tutte le città australiane e in Turchia a Gallipoli. A mezzogiorno in tutte le città australiane il traffico si ferma per un minuto e agli incroci un militare giovane o vecchio suona il silenzio fuori ordinanza. Gli automobilisti scendono dalle auto e con la destra sul cuore osservano il minuto di silenzio.
Lest we forget, Let us not forget…(Non dimentichiamo)
Il 25 Aprile e l’8 settembre in Italia
la firma dell’armistizio a Cassibile (Siracusa)
Il Generale Castellano firma per l’Italia e il generale Smith per gli alleati
L’Italia il 25 Aprile dovrebbe ricordare la fine di una tragica guerra civile, dopo la disfatta militare con l’armistizio imposto da Eisenhower a Badoglio e la fuga del re Vittorio Emanuele di Savoia.
Fu sicuramente giusto denunciare e abbandonare l’alleato criminale Hitler anche se molto in ritardo e nei fatti l’evento fu gestito goffamente, sarebbe anche civile e opportuno esplicitamente ammettere la vergognosa complicità del governo di Mussolini, e di molti italiani, negli orrendi delitti contro gli ebrei. Non è invece corretto celebrare il 25 Aprile come una “vittoria”, come sempre si fa nella celebrazione della Resistenza. Perché non fu una vittoria, ma ben altra cosa.
Questa ipocrisia è stata per 75 anni la maledizione che ha condannato l’Italia e che ancora oggi la condanna. Le sconfitte non si superano se non si ammettono e se non ci si assumono le responsabilità nazionali storiche, conservando un minimo di dignità.[2]
[1]Molto scettico sulla pratica utilità di quella misura che oggi è la sola cosa per la quale viene ricordato: anche l’ambasciatore Pensa a Jakarta nel 1993 espresse forte scetticismo sull’utilità della misura precisa della distanza fra la Terra e la Luna…che il CNR aveva finanziato a un gruppo di ricerca italo francese.
[2]Per questo ho voluto prima ricordare Eratostene e l’Anzac Day Australiano come sommessa provocazione.
Molto interessante, piu’ dei commenti politici che spesso sono, per la persona giustamente, infuocati. Abbiamo perso il tram con il referendum e adesso dobbiamo camminare. Chissa’ dove e quando ci sara’ la prossima fermata … o il capolinea.