La non troppo sottile differenza tra rigore e cialtroneria

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Sicuramente Salvini risponderà, con l’arroganza di prassi, qualificando le accuse di “furbizia privata in atti di ufficio” come manifestazione di bigotto moralismo. Dove il suo comportamento è invece irreprensibile, pratico buon senso… a suo dire.
La massa leghista gli darà ragione perché quella è la loro cultura, il loro DNA. Quando Salvini dice “sono stato eletto e loro no” interpreta l’esser stato eletto come una autorizzazione alla gestione manesca della cosa pubblica, non come il mandato a svolgere un servizio secondo i canoni correnti del rigore e non secondo la sua personale, comoda interpretazione di quelli.
Quando organizzo i concorsi ritagliandoli sui candidati che ho già scelto in fondo faccio l’interesse dell’Amministrazione, quando con astuzia e competente premeditazione sottraggo rimborsi elettorali non dovuti per 49 milioni di Euro, faccio un’operazione di semplificazione contabile. Quando organizzo una gara per far vincere il mio amico, in fondo assicuro all’Amministrazione una persona della quale mi fido…etc.

Ovvero la non troppo sottile differenza tra rigore e cialtroneria.

La grande zona grigia nella quale la “semplificazione procedurale”, la furbizia “pratica”, il “già che ci sono”, il favore all’amico, l’incarico alla fidanzata, si impastano nella grande maledizione italiana, corruzione, tangenti, mafia,  che sembra essere, a giudicare dalle cronache recenti, il DNA della Lega di Salvini. Dai ministri in giù. Se il vice-primo-ministro non ha questa fondamentale sensibilità i suoi seguaci saranno ancora più rozzi.
E infatti lo sono e sarà sempre peggio. Quello che preoccupa non sono i cialtroni, ma la tolleranza e l’indifferenza che li protegge e li accetta.
Certo è impossibile misurare quanto strumentali fossero gli impegni dell’ufficio rispetto all’interesse personale e partitico di partecipare alla sagra delle orecchiette e alla Festa di San Citrullo, ma la “trasparenza” e il “rigore” questa difficoltà la risolvono senza incertezze.
Non è ammesso nemmeno il sospetto.

(lorenzo matteoli

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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