Forse questa immagine famosa non c’entra molto…ma forse un po’ “ci sta“…
era …”Un’Altra Italia“…
Concordo su tutto quanto lei dice. Poi però scopro (non la conoscevo ) che vive in Australia dal 1993 ! Un po’ comodo parlare dagli antipodi……(Eugenio)
Il Commento di Eugenio solleva un interessante problema: se non vivi in Italia non hai diritto di esprimere opinioni o commentare la condizione politica dell’Italia, o, quantomeno, se la esprimi la tua opinione è in qualche modo squalificata (comoda) dal fatto che non vivi in Italia.
Per la precisione io vivo sei mesi in Australia e sei mesi in Italia e sono un pensionato italiano a suo tempo docente del Politecnico di Torino dove ho servito per sei anni anche come preside della facoltà di Architettura, ereditata dopo 12 anni di gestione illegale per vicende connesse con il leggendario 1968: la facoltà laureava (per 12 anni di seguito, più o meno 6mila lauree impugnabili) su un curriculum di esami illegale. Ripristinare la legalità è stato il mio primo durissimo compito. Non molto popolare. Il danno provocato alla Facoltà da questa faciloneria è stato irrimediabile, a parte le lauree impugnabili, eliminando 12 insegnamenti la Facoltà ha rinunciato a decine di posti di ruolo, ha perso un numero sconosciuto di anni di ricerca e di studio, ha massacrato la qualificazione del Corso di Laurea torinese, ha disrutto la capacità di far fronte al grande numero di studenti seguito alla riforma dei corsi di Laurea in Architettura degli anni 70. Ho anche servito per sei anni come Assessore della Città di Torino (Sport, Turismo, Tempo libero, Verde Pubblico, Impianti Sportivi, Impianti Elettrici e telefonici) mi vanto di essere stato fra i pochi assessori che hanno completato due mandati senza ricevere avvisi di reato, specialmente senza compiere reati, ma facendo guadagnare alla città qualche centinaio di miliardi di vecchie lire e forse più (grosso modo 400 miliardi di vecchie lire cfr diziostadio, https://matteolilorenzo.blog/2018/12/17/la-vicenda-del-delle-alpi-convegno-a-torino-14-12-2018-lazio-e-l-matteoli/).
Le mie vicende di preside e di Assessore sono reperibili online per chi fosse interessato. (vedi http://members.iinet.net.au/~matteoli/html/articles.html).
Ma torniamo al punto. Vivo in Australia ma seguo puntualmente le vicende italiane sulle quali commento oramai da 14 anni (cfr matteolilorenzo.blog), quando sono in Italia devo subire l’orrore dei talk show televisivi italiani: una manifestazione di barbarie culturale e politica indegna, che non aiuta né l’informazione corretta, né la sensibilità obbiettiva della gente. Provoca invece disgusto ed è una delle cause dell’attuale disinteresse del pubblico italiano per la politica.
È vero che chi vive in Italia è più vicino al teatro politico del Paese, ma questo non vuole dire che sia necessariamente più informato o più obbiettivo: la vicinanza provoca anche abitudine, assuefazione, polarizzazione. Vivendo in due paesi lontani e diversi posso paragonare la cultura politica di matrice britannica australiana con la cultura politica italiana e il confronto è sempre luogo di stimolo e critico apprendimento. L’inerzia de “L’Altra Italia”, il massiccio non votoe e il successo di Lega e 5S in qualche modo riscontrano questa mia sensazione. Guardare le situazioni da un punto di vista “esterno” spesso è più utile, ma “comodo” non è il qualificativo corretto.
Evito generalizzazioni grossolane del tipo: vivi in Italia non puoi commentare le vicende USA, la guerra in Afghanistan, in Iraq, in Vietnam… vivi a Torino non puoi parlare della mafia siciliana, etc.
Non è affatto “comodo” vedere quello che sta succedendo in Italia, la lenta dissoluzione della sinistra incapace di esprimere un manifesto dopo il crollo del Muro di Berlino, incapace di una severa autocritica per trenta anni persi dietro fantasmi stalinisti, ancora oggi incapace di balbettare non già esprimere una linea di pensiero socialdemocratica progressista attuale. Vedere la faciloneria irresponsabile di Salvini che per fare lo smargiasso con la Commissione Europea e raccogliere una manciata di voti per la Lega condanna il resto degli Italiani a pagare miliardi di interessi sui Buoni del Tesoro, oppure sentire le battute puerili “non siamo schiavi dei mercati” quando sono proprio i mercati che devono comperare i Buoni del nostro debito pubblico. Non è “comodo” vedere la sistematica distruzione di posti di lavoro per i giovani italiani per gli atteggiamenti vendicativi dei populisti nei confronti delle imprese. In particolare è scoraggiante vedere che di fronte a questa incompetente arroganza “L’Altra Italia” non si muove.
Per questi motivi, e molti altri che lascio immaginare, cerco di fare qualcosa e l’unica cosa che so fare è scrivere, analizzare, commentare, denunciare dall’Australia e dall’Italia per “formare una opinione” che credo sia la sostanziale responsabilità di ogni intellettuale che viva in Italia o altrove.
lorenzo matteoli
PS se Eugenio vuole rispondere sarò lieto di pubblicare (lm)
matteoli@iinet.net.au
Viviamo in un’era di globalizzazione, abbiamo il voto per il parlamento italiano anche se per la maggior parte del tempo residiamo all’estero. E allora vogliamo essere informati per partecipare al meglio nella vita politica dell’Italia.