Lethalexit prossimo venturo

rottura

 

Salvini e Dimaio danno mandato a Conte di  ”trattare”  con la Commissione Europea  per evitare la Procedura di Infrazione.  Allo stato attuale non è certo che ci sia uno spazio per “trattare” perché la decisione EU dipende dai Paesi membri che potrebbero approvare la Procedura di Infrazione  senza nessuna possibilità di trattativa. Supponendo che questo ipotetico tavolo negoziale sia disponibile, la condizione che Salvini pone a Conte come limite al suo mandato negoziale è di “non accettare il diktat della Commissione”.  Non è chiaro cosa questo voglia dire, ma lascia sospettare il peggio: ovvero Salvini vuole comunque la rottura di ogni possibile negoziato.

Chi pone a priori condizioni “non negoziabili” evidentemente ha in mente tutto meno che negoziare per trovare accordi o compromessi. Vuole farsi cacciare o mistificare demagogicamente le condizioni dettate dai trattati sottoscritti dall’Italia come una vigliaccata della Commissione Europea. Salvini non si è mai reso conto che le sue smargiassate da bullo padano non solo sono la premessa di un disastro economico per l’Italia, ma sono un rischio per tutti gli altri 27 paesi Euro. Rischio che la Commissione non può assolutamente correre.

Quando in un negoziato le due parti si incontrano con posizioni “non negoziabili” c’è un solo risultato: la rottura.

Salvini non ha mai abbandonato l’idea che a suo tempo gli hanno messo in testa Claudio Borghi con l’assist di Paolo Savona: Italexit (qualcuno lo chiama Lethalexit©). È difficile pensare quali argomenti abbiano usato i due suggeritori, perché non ci sono uscite dorate dall’Eurozona e pensare di farsi cacciare per evitare di assumersene la responsabilità è una ingenuità puerile dettata dalla grossolana ignoranza che Salvini ha delle dinamiche finanziarie in un mondo “globale”.

Ci si chiede quali siano gli strumenti a disposizione della Commissione Europea per implementare le sue richieste al governo italiano, semplice:

tre secondi dopo la rottura del negoziato con l’Europa
i titoli del debito italiano si trasformano in carta straccia.
Nessuno li compra, tutti li vendono.

Nella impossibilità di raccogliere finanziamenti dai mercati vendendo i titoli del debito (Buoni del Tesoro alle varie scadenze per essere molto chiari) si innescherebbe una procedura molto diversa da quella prevista dal Trattato di Maastricht e molto più macabra e feroce. L’ho descritta a grandi linee nel mio documento postato il 3 Giugno 2019 (https://matteolilorenzo.blog/2019/06/03/la-maledizione-del-consenso-senza-politica/).

Una condizione “letale” e qualunque cosa Salvini dica o faccia scrivere o trasmettere dalle sue radio e giornali sarà smentita dalla realtà dei fatti nel giro di qualche minuto.

L’Altra Italia si svegli, subito!

lorenzo matteoli

 

©copyright Ian Matteoli rider squadra nazionale B snowboard Italia

 

 

 

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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