Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, denuncia i minibot e il loro “inventore” Claudio Borghi economista approssimativo d’assalto della Lega. La mossa di Giorgetti è ovviamente dettata dalla necessità di mettersi in linea per diventare “commissario” alla Commissione Europea: l’appoggio a una misura chiaramente antieuropea, strampalata oltreché pericolosa per la stabilità della moneta unica europea e strumento esplicito di aumento del debito pubblico italiano già fuori controllo[1], non sarebbe un buon titolo per la verifica alla quale i Commissari nominati si devono sottoporre.
Anche se strumentale la denuncia di Giorgetti, sicuramente concordata con il suo capo Salvini, è anche una rottura di fatto del fronte politico della Lega. Quando dovesse diventare effettivamente “commissario” non potrà rimangiarsela. Non si può nemmeno escludere che la mossa di Giorgetti, concordata o meno con Salvini, sia anche una premessa per lo svolgimento di un futuro progetto di scalata alla leadership della Lega con un ticket meno tracotante e cialtrone. Una ipoteca sulla plausibile futura implosione della popolarità dell’improbabile sbaciucchiatore di rosari.
L’altro socio del contratto di governo, Luigi Dimaio[2], deve controllare un diffuso squagliamento del suo movimento: Fico, non è in sintonia da tempo (se mai lo è stato), il katanghese Di Battista, appartiene alla categoria degli amicimiguardiiddio, insieme alla Senatrice Paola Nugnes (è lui che si dovrebbe dimettere) e al senatore Gianluigi Paragone rappresentano l’inizio della frana del M5S: nemmeno il collante del potere riesce a tenere insieme le molteplici anime del Movimento. Una volta completata la fase il M5S tornerà alla sua dimensione fisiologica e le diverse anime (populista, liberal, di governo, rivoluzionaria, comunista, di destra, moderata, qualunquista) caglieranno nella dimensione del <7% circa dell’elettorato italiano.
Completano le voci del governo Giuseppe Conte, buffo aleatorio premier prostituito, il ministro delle finanze Tria, e l’inesistente Ministro degli Esteri Moavero: ognuno rappresenta una linea diversa e la somma caotica dello strano coro è quella del l’improbabile caos.
La procedura di infrazione dell’Unione Europea è ineludibile e con questa l’apertura della crisi e, molto probabilmente, le nuove elezioni a settembre/ottobre.
Se si svegliasse l’Altra Italia questa sarebbe la spettacolare opportunità per mandare a casa il caravanserraglio di arroganti, incompetenti, irresponsabili boy scout che costerà al Paese anni di sudore e sangue.
Wishful thinking?
Certo.
lorenzo matteoli
[1] I minibot come titoli cartacei denominati in Euro per il pagamento del debito commerciale dello stato in quanto titoli del Tesoro lo trasferiscono automaticamente nel debito sovrano dello Stato (https://wordpress.com/read/feeds/68033038/posts/2319930828)
[2] https://matteolilorenzo.blog/2019/06/22/requiem-per-luigi-dimaio/