La crisi, il caos, il delirio dei “pienipoteri”

caligola

 I PIENI POTERI A CALIGOLA

 

Il 24 luglio in un lungo post (Dopo Salvini, dopo la vergogna del “contratto”) scritto con Andrea Terranova avevamo concluso con la proposta di alcuni scenari per la transizione al dopo Salvini.
Uno di questi si avvicina alla situazione innescata due giorni fa dalla bagarre Salvini/Conte/Di Maio. Eccolo:

Scenario rottura provocata da Salvini elezioni anticipate: si va alle elezioni anticipate prima della fine del 2019. A sinistra e nel centro sinistra si cerca affannosamente di mettere insieme un manifesto in grado di raccogliere una percentuale di voti capace di battere la coalizione Salvini-Meloni-Berlusconi. A meno di radicali cambiamenti nella leadership del PD il cartello di destra è dato per vincente. I 5Stelle diventano irrilevanti, probabile la loro scissione nelle due ali movimentista (Di Battista) e governista (Fico). Di Maio sparisce.

Salvini, due giorni fa, ha “rotto” ma quello che sta succedendo dopo la rottura e la sua delirante richiesta di avere “I pieni poteri” per produrre leggi criminali e criminogene come il sicurezza bis, e i progetti di scontro con l’Europa che porterebbero l’Italia al default e alla miseria ventennale, è molto più complicato. Di Maio viene travolto dalla sua insipienza e il suo stesso movimento fa finta di difenderlo, ma lo sta di fatto epurando. Lui non lo ha ancora capito. Il Premier Giuseppe Conte. che non ha accettato l’imposizione di dimettersi tentata da Salvini ha “parlamentarizzato” la crisi costringendo il golpista che delira di “pieni poteri” ad andare in parlamento a sfiduciarlo. Per sfiduciarlo in Senato Salvini ha bisogno dei voti di Berlusconi che ha immediatamente chiesto la contropartita mettendo in difficoltà il Capitano che voleva andare avanti “da solo” e non aveva fatto il banale conto dei “numeri” in Senato.  Il PD inoltre aveva messo in agenda una mozione di sfiducia di Salvini che, per il regolamento, dovrebbe essere votata prima della sfiducia di Salvini nei confronti di Conte. Una bella complicazione procedurale perché si avrebbe un Salvini sfiduciato che sfiducia Conte.
Ci sono probabilità che in Senato Salvini venga sfiduciato e Conte no.

Nel grande caos si sta intanto formando un partito trasversale di quelli che non vogliono le elezioni anticipate perché andrebbero a casa e si vedrebbero sfumare una bella prospettiva di anni di ozi parlamentari ben pagati: molti grillini, molti leghisti, molti PD, molti Berlusconiani. Un partito che avrebbe una solida maggioranza e che non è detto che non si realizzi nelle segrete urne del voto in Senato.

Salvini che, dopo il delirio e l’ubriacatura dei beach parties comincia a rendersi conto che la maggioranza garantita dai sondaggi non è quella che vota al senato, e deve fare i conti con dei numeri molto diversi. Passa nottate di terrore sospettando un accordo tra PD renziano e 5Stelle per fare un governo “elettorale” che di fatto manderebbe le elezioni alle calende greche e lui resterebbe solo con il suo delirio di “pieni poteri”. Salvini strilla all’“inciucio” come se il suo “contratto” con i 5Stelle non sia stata una truffa vergognosa. Lui salva l’Italia gli altri fanno “inciuci”.

Oltre a queste complicazioni ci sono poi una serie di “nodi” procedurali che mettono il voto anticipato in una prospettiva completamente diversa da quella che il golpista ubriaco di pieni poteri aveva pensato nel delirio dei beach parties. Nodi che il noto rigore costituzionale del Presidente Mattarella dovrà risolvere e non sarà semplice.

Su tutto poi aleggia la quasi certezza che l’Italia, senza governo, non sarà in grado di riscontrare gli impegni assunti da Tria con l’Europa per evitare la procedura di infrazione  nel 2019 cosa che comporterà sanzioni pesantissime e un probabile intervento della Troika: come risultato di un “golpe” sovranista non è male. Uno scenario da paura.

Nelle prossime settimane vedremo di tutto e di più: possibili scissioni dei 5 stelle incazzati con Di Maio  e con Casaleggio, probabili “non” scissioni dei Renziani del PD, iniziative estemporanee del Presidente del CdM Giuseppe Conte, danze scomposte di Berlusconi, Toti, disperati richiami al buon senso di Calenda e all’unità di Zingaretti.

In questo caos nascerà, forse, la Vera Italia, quella che finora è rimasta a guardare. Chi saprà interpretarne lo sconcerto, se ci sarà, avrà in mano il futuro del Paese.

Fare previsioni è molto difficile, specialmente sul futuro.

lorenzo matteoli

Salvini e la gnocca

datemi i pieni poteri

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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