Ruggero Potito
Sono stati commoventi i “millennials” venerdì con la loro passione, i cartelli, l’ironia, l’incazzatura scapigliata. Bravi, molto bravi e molto belli.
La mia commozione provocata dall’affetto e dalla sensazione tragica del tradimento e della delusione che molto probabilmente dovranno affrontare, subire, gestire, superare.
La macchina immane del Pianeta per “voltare” e cambiare direzione rispetto alla attuale totale dipendenza dal fossile, dalle materie plastiche, dagli attuali fertilizzanti e pesticidi, e vari altri necessari veleni…. se mai la sterzata verrà iniziata, ci metterà forse 50, forse 100 anni e molto probabilmente di più, con investimenti quasi inconcepibili nelle attuali dimensioni finanziarie e con rivoluzioni politiche, culturali, antropologiche, geografiche, urbane, agricole, tecnologiche che sono difficilmente concepibili, progettabili con gli attuali strumenti e con gli attuali linguaggi di quegli ambiti.
Sui cambiamenti che verranno innescati, e mi chiedo francamente quali potrebbero essere le priorità, qualcuno guadagnerà molti soldi, qualcuno ne perderà molti tanti probabilmente moriranno di fame, sete, guerre, rapine.
La gradualità dei cambiamenti, indispensabile per non provocare tragedie dovrà essere condizionata dai tempi disponibili, e saranno condizioni al limite comunque. Gli strumenti e le alternative necessarie nei 50 anni della fase iniziale e più difficile della transizione oggi sono solo in parte conosciuti.
Forse la prima cosa che deve cambiare è il prezzo delle cose che dovrà rappresentare (contenere) oltre ai tradizionali costi (capitale, lavoro, processi, profitti) anche il loro costo ambientale in tutto o in parte. Il margine così acquisito sarà investito nel “cambiamento”, nella transizione, nel sacrificio necessario.
Questo potrebbe dirigere le scelte, istruire le priorità, consentire di regolare la velocità della transizione.
Sarà un viaggio lungo e non è garantito l’arrivo.
Lorenzo Matteoli
PS. e adesso Feltri tdc chi c’è “dietro” al tuo sistema?