Campi di stupro, ricatto, sevizie, tortura e orrore: siamo tutti responsabili
Da molto tempo lo denuncio, ma conviene ribadire il concetto e rincalzare con qualche ulteriore riflessione. Non solo l’Italia, la Francia, la Spagna e la Grecia sono vittime di una enorme equivoco. L’Europa e le Nazioni Unite sembrano non vedere non già la modesta mucca nel salotto, ma l’Oceano Atlantico nel bidè, il Monte Bianco nel gabinetto… Il fenomeno dei migranti non è un fenomeno da affrontare in termini congiunturali con la cultura di un esperto in derattizzazione come sembra che oramai da anni si stia facendo. Salvini docet.
Non è fancendoli affogare a migliaia nel Canale di Siicilia, né sparando ai barconi, ai barchini o alle navi delle ONG… Né facendoli morire a centinai di migliaia nei campi di stupro e tortura in Turchia, Libia, Grecia.
Asssitiamo a un genocidio per tortura dei peggiori registrati nella storia del Pianeta e …blocchiamo l’ingresso delle navi delle ONG nelle acque territoriali. Siamo chiaramente complici di un delitto orribile. Il fenomeno è “epocale” durerà salvo complicazioni qualche generazione (75-100 anni).
Ci vuole una visione consistente con questa dimensione un progetto che gestisca l’emergenza e il breve termine inquadrandoli nella dimensione emisecolare. Investimenti di dimensione dei Tera milioni di Euro lanciati su 10, 20, 40, 80 anni in Africa, paesi del Mediterraneo Europa.
Quella che ci aspetta è una sfida planetaria per i prossimi 80 anni o si cambia l’Africa o la tragedia sarà immane.
Intanto Erdogan dovrebbe essere processato come criminale di guerra all’Aia, i campi turchi, libici, greci e ovunque siano dovrebbero essere presi in carico dalle Nazioni Unite, costruiti in modo decente, amministrati e attrezzati di scuole, sanità e polizia, guardati da truppe internazionali e non da stupratori libici. La permanenza in quei campi non dovrebbe essere superiore ai 30 giorni.
Chi discute solo di accogliere o non accogliere oggi non si rende conto della dimensione del problema: vanno accolti e ci vuole un progetto a livello Planetario consistente con il problema con una visione di 80 anni a venire.
Lorenzo Matteoli