CAMALEONTE
Molti mi fanno questa richiesta e ho deciso di fare una analisi attenta per vedere nel quadro politico-culturale corrente qualcosa che faccia sperare un po’ meglio della minestra quasi quotidiana dei toksciò spesso con forti dosi di truffa ideologico-spudorata del cazzaroverde (copyright Scanzi) oppure con insulsa compiacenza gilettiana o scontato banale di Lilli. A margine dei toksciò da notare una cosa: fatti salvi pochi (Carofiglio, Scanzi, Cacciari, Cuzzocrea, qualche volta Calenda) nessuno ha ancora capito che quando tutti abbaiano insieme e cercano di prevaricare gli altri i telespettatori non capiscono nulla. Anche Gruber spesso fa parte della canizza invece di dominarla come sarebbe suo compito.
Ma veniamo all’ottimismo: stanno cambiando un sacco di cose e ci sono le premesse per ulteriori interessanti cambiamenti del teatrino. La tendenza generale è che i “partiti” (quello che ne è rimasto) hanno capito che la loro offerta ideologica non corrisponde più alla domanda di ideologie della platea votante (e non votante) e faticosamente si stanno adeguando.
I grillini (alcuni di loro) hanno imparato la lezione dei primi 18 mesi di governo e si stanno facendo domande drammatiche (alcuni, altri continuano ad abbaiare “onestà tatatàtatatà” e forse moriranno abbaiando) il capo politico Di Maio nella sua esperienza di ministro è riuscito a sballare qualche decina di tavoli di trattativa critica aziendale per qualche decina di migliaia di posti di lavoro (Alitalia, Ilva, Whirlpool…per citare i più eclatanti) ed è attualmente oggetto di pesante opposizione interna. Nel mondo grillino serpeggia frustrazione, incazzatura, riflessione critica, e nella nebbia si possono individuare alcune ipotesi evolutive: alcuni rimpiangono le sberle prese da Salvini e ne vogliono ancora, altri apprezzano la tranquillità del PD, alcuni scoprono antiche esperienze pannelliane, anarchiche, staliniste, altri vanno ancora più in là (o in qua) ma non sanno bene dove. Tutto è pronto per un grande esodo e alla prossima sconfitta elettorale come l’ultima ci sarà con molta probabilità un grande spappolamento chiarificatore. Grillo sta studiando come pilotarlo, ma anche lui comincia ad avere dei problemi di credibilità. Perché questa analisi di sfascio mi ispira ottimismo? Perché la direzione delle confuse dinamiche è verso un “chiarimento”. Come dice Piketty “ogni regime politico è un fenomeno di apprendimento collettivo” i grillini hanno imparato qualcosa dalle sberle di Salvini e dagli errori della stupida affermazione che “l’importante è fare le cose non con chi le fai” perché poi finisci per farle con Salvini e mentre gridi “onestà tatatatatataà” lui affoga migranti, chiede i pieni poteri (e se li prende), copre i tardofasci di Casa Pound, irrita con volgari scemenze l’Europa, provoca danni da decine di miliardi (che pagheremo noi)con dichiarazioni puerili sull’euro, pasticcia con Orban, con Putin, con Savoini etc. e tu firmi decreti polizia 1 e polizia 2, scatena il razzismo italiota etc. etc.
IL PD ha imparato (alcuni) che non basta la “ditta”, e la gloriosa storia alle spalle, bisogna avere idee, progetto, convincere, capire cosa succede e governare il grande fiume di idee del minestrone Paese per non esserne travolti. Qualcuno ha anche capito che il merdaio attuale è la conseguenza del loro sonno ventennale. Renzi ha fatto la prima operazione di chiarimento e di scossone togliendosi di mezzo, ma anche senza di lui il PD sta ancora cercando di capire “chi è”. Ma si vedono le prime bollicine del grande bollore che deve scoppiare in quella pentola e di nuovo sarà un cambiamento verso la chiarezza…per cui anche in questo caso è giustificata una aspettativa di ottimismo.
La sinistra-sinistra ha imparato il piacere dello 0,2% che risulta dall’essere molto più intelligenti di tutti gli altri e verrà metabolizzata dal grande digestore. Anche questa non è una cattiva notizia. È vero che per ogni sinistra-sinistra che viene metabolizzata ne nascono altre due ancora più intelligenti, ma il processo dovrebbe essere ad esaurimento generazionale.
Nell’ala destra del teatro abbiamo una finta compattazione guidata da Salvini ma con molti bachi dentro.
Bachi ex grillini che sono andati da Salvini e si sono pentiti, difficile sapere dove andranno quando alla fine decideranno di andarsene, ma non resteranno con Salvini, forse una delle frazioni in uscita dai 5stelle li accoglieranno
Bachi ex Berlusconiani forse andranno con Mara Carfagna che sta preparando un luogo per raccogliere i vari pentiti, ma anche loro non resteranno con Salvini e con Casa Pound
Bachi ex PD torneranno al PD o da Renzi
Bachi Toti instabili anche questi e forse destinati a restare senza fissa dimora a disposizione del grande digestore
Bachi ex Leghisti della prima ora ai quali il Salvini cazzaro verde (copyright Scanzi) non piace, non piacciono i pasticcetti con Savoini, non piacciono i pasticcetti con i 49 milioni spariti, non piace la Lega Ladrona Romana, non piace Salvini con Casa Pound.
Ecco una breve sintesi della bollitura corrente: quando succederanno tutti i cambiamenti? Possono avvenire in diversi modi, con chiarimenti interni, con scissioni, con abbandoni criptici… non sempre leggibili come si è letto Italia Viva di Renzi, con le prime sconfitte o con le prime vittorie e questo è un altro cambiamento avvenuto e ancora in corso: mentre una volta i numeri dei partiti cambiavano per percentuali minime (0 virgola) oggi l’elettorato non è più quello dell’eterno scontro DC/PCI oggi gli abbandoni e gli incrementi sono per percentuali 10%, 20%, 30% e più (cfr. le recenti esperienze di vario segno dei 5S, del PD e della Lega).
Ultima analisi: i non votanti. Potrebbe cambiare qualcosa anche in questa area. Ci sono due possibilità: aumenteranno o diminuiranno.
Tesi aumento dei non votanti: giustificato disgusto per la offerta ideologica degli attori attuali del teatrone politico, pigrizia, tanto sono tutti uguali, chissene…, per votare quelli lì meglio andare al mare…
Tesi diminuzione dei non votanti: basta! Non possiamo lasciare che Salvini vinca, non possiamo lasciare che l’insulso Conte 2 vinca, mandiamo a casa i grillini incapaci, mandiamo a casa lo stanco PD, e vabbè andiamo a votare non ho altro da fare…
Come potrebbe tornare a votare il 40% di assenti è un interessante problema sul quale ci vorrebbe l’attenzione dei pollsters.
La tesi corrente sul probabile voto degli assenti è che si suddividerebbero in percentuali uguali a quelle dei votanti.
Già…ma quali sono queste percentuali visto che tutto sta per cambiare?
Ragazzi! …più ottimista di così
Lorenzo Matteoli
PS Augias: qualcuno è rimasto curioso su cosa doveva ricordare: la sua segretaria la pagava in nero, il furbetto di Bruxelles, oggi fa il moralista.
Beh caro Nicchio, proprio ottimistico no ma almeno non catastrofico. Diciamo che dal casino splendidamente analizzato può venire fuori qualcosa di meno peggio dello squallore presente. Ma dove cavolo sei tu ora? Il tuo fedele lettore
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