DI UNA COSA POSSIAMO ESSERE GRATI A TRUMP

Ci ha rivelato la realtà americana come non l’abbiamo mai vista prima.

L’Europa commossa dal sacrificio americano nella Prima Guerra Mondiale. Confermato dal secondo e ancora più pesante sacrificio nella Seconda Guerra Mondiale, non è mai andata oltre quella giusta gratitudine, oltre lo stereotipo letterario e cinematografico of the Land of Freedom-Democracy-Opportunities

Nonostante i ripetuti violenti segnali della vera tragica realtà che si nascondeva dietro la fiaba e dietro le centinaia di migliaia di giovani americani morti sul fronte europeo.

L’Europa, obbligata in qualche modo dalla contemporanea simmetrica tragedia che soffocava la parte di mondo controllata dal comunismo, è rimasta cieca. 

Così non abbiamo visto le guerre di aggressione, la miseria e la fame, le stragi di mugiki, la Lubianka di Beria, i lager siberiani dei comunisti e abbiamo ignorato, le guerre di aggressione, la persecuzione del maccartismo, il razzismo endemico sociale e quello acuto del Ku Klux Klan, la avida crudeltà del capitalismo da rapina, il Viet Nam, i furti immani della speculazione USA ai danni del resto del mondo.

Per oltre un secolo abbiamo gratificato gli Stati Uniti d’America con una ammirazione che è stata in realtà silenzio, complicità e supporto, e ci siamo resi sodali di persecuzioni, guerre, furti immani di vite, denaro e ambiente. In nome di valori che gli stessi Stati Uniti tradivano sistematicamente. Sotto i nostri occhi. 

Oggi tutto questo diventa chiaro nel voto a Trump, che vinca o che perda, non è più un segreto, non è più nascosto dagli eroi dell’opposizione, dall’eccezione di Obama,  e della sinistra intellettuale di New York, Boston, Chicago, Hollywood e San Francisco. 

Come la Rosa Bianca non ha cancellato l’obbrobrio nazista in Germania. Ed Ricketts, John Steinbeck, Martin Luther King, Jill Stein non cancellano l’obbrobrio dellla white supremacy USA, del KKK, di Trump, dei ladri di Wall Street,  e delle loro guerre negli Stati Uniti. 

E, sia chiaro: come l’orrore di Salvini al potere in Italia non sarebbe cancellato da Leonardo Sciascia, Marco Pannella, Emma Bonino, Giacomo Matteotti, Filippo Turati, Rossanda, Castellina, Pintor…

Perché quando vincono quei soggetti ogni altra cosa non conta più nulla.

lorenzo matteoli

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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