bigòtto [dal fr. bigot, in origine epiteto spregiativo dato ai Normanni, forse per un loro intercalare, in ingl. ant., bī God «per Dio»]. – Di persona che mostra zelo esagerato più nelle pratiche esterne che nello spirito della religione, osservando con ostentazione e pignoleria tutte le regole del culto.
In uno Stato laico avere al governo personaggi che sbavano sulle reliquie di San Gennaro e manifestano di credere feticisticamente alla farlocca liquefazione del sangue del Santo non è solo una ragione di grottesca vergogna è un oggettivo pericolo.
Lo stesso vale per personaggi che sbrodolano in pubblico la loro sconcia saliva su rosari e crocifissi.
Il gesto ovviamente non ha nulla a che vedere con la fede religiosa dei soggetti, ma solo con la loro vergognosa spudoratezza per guadagnare i voti dei poveri babbei accecati dal cattolicesimo più cupo e retrivo, che purtroppo in Italia sono molti, come certamente hanno fatto verificare dai loro sondaggisti i feticisti leccatori di reliquie e immagini varie (crocifissi, rosari, teche sanguigne etc.).
Perché sono pericolosi? Perché il gesto, in sé laido, è documento ineludibile di una precisa cultura: il privilegio osceno delle apparenze rispetto alla sostanza.
Chi si abbassa al livello di vergogna di sbavare pubblicamente su teche sanguigne, crocifissi e rosari, farà sempre la scelta di privilegiare l’apparenza rispetto alla sostanza delle leggi che propone e approva. Con totale disprezzo per il bene dei cittadini e del paese.
Quel gesto osceno va pubblicamente denunciato e condannato come comportamento di assoluta schifezza morale e politica.
Lorenzo Matteoli
