
A Washington Trump continua a negare la realtà incitando i suoi fanatici seguaci alla rivolta: chiaramente vuole una guerra civile nella quale assumere il ruolo di “arbitro.” Molto probabilmente la guerra civile è già cominciata: quando una delle due parti nega la realtà e occupa le piazze con le armi …si chiama guerra civile, prima che poi ci scapperà il morto o i morti. Trump 71.5 milioni di voti contro Biden 76.0 milioni di voti.
Fino al 20 Gennaio 2021 Trump è il Presidente in carica, capo dell’esercito USA.
La negazione della realtà sui risultati delle elezioni comporta di fatto la dichiarazione di illegittimità di Biden che, nella realtà fittizia di Trump, diventa un “ribelle” nei confronti del quale il Capo dell’Esercito è automaticamente autorizzato a usare tutti gli strumenti in suo potere: polizia, esercito, magistratura.
La Costituzione Americana in questa circostanza, storicamente inedita, non è di aiuto.
Personalmente non vedo via d’uscita se non nell’intervento dell’Esercito.
Ma sapere come si potrebbe muovere (o come si muoverà) l’esercito USA in questo momento è difficile dirlo.
Una difficoltà plasticamente rappresentata dalla viscosità che caratterizza le prese di posizione dei notabili del Partito Repubblicano: pochissimi si sono espressi invitando Trump a “concedere”, la grande maggioranza tace e aspetta.
Ha paura di Trump.
Mentre “aspettiamo” dobbiamo porci delle domande.
Chi ha dormito negli Stati Uniti mentre nel grande pentolone stava cuocendo questa minestra?
Chi sta dormendo in Italia mentre nel nostro pentolino sta cuocendo una minestrina non molto diversa?
Amici e saggi lettori delle mie note mi dicono “smettila di insultare Salvini che in Italia non lo caga più nessuno”, cerca piuttosto di capire con quale strumentazione dialettica si può affrontare la base elettorale di Salvini per convincerla a “cambiare idea”.
Per i pochi esempi che ho della base elettorale di Salvini l’idea stessa di una “strumentazione dialettica” è ridicola. Come scrivevo tempo fa, citando Luca Sofri (alias “Wittgenstein”): ”per chi nega i fatti le parole non contano un cazzo”.
Cosa volete dire ai sostenitori di Trump che marciano armati di mitra, convinti di essere vittime di una colossale truffa elettorale?…due parole in più e sparano.
Pensare che i bravi Italiani terrorizzati dalla “invasione” di migranti si facciano convincere dai miei ragionamenti sulla necessità di affrontare il problema con una strategia di lungo termine (accoglienza, selezione, educazione, formazione, integrazione …etc.) o pensare che si convincano della nostra necessità di avere i migranti per compensare il calo demografico catastrofico è a dir poco ingenuo (eufemismo per “da veri coglioni”).
E allora?
Allora non so.
Purtroppo è vero che la radicalizzazione del dibattito è un ciclo perverso: una via senza ritorno.
Ma la tragedia della alternativa impone atteggiamento pragmatico positivo, se non inutile ottimismo.
Bisogna ricominciare da capo, a poco a poco, uno ad uno, una ad una, far crescere un movimento di opinione ampio, forte negli argomenti e nei numeri.
Il mandato “categorico kantiano” degli intellettuali.
L’altra Italia esiste…e vincerà.
Lorenzo Matteoli
- copyright Luca Sofri (aka Wittgenstein)