
L’immagine: la tempesta, un Grande Timoniere, una nave sfasciata, un equipaggio di sciocchi, puerili e, peraltro, presuntuosi e arroganti urlatori.
Eppure, il solo nome e le poche, dignitose e severe parole del discorso di due minuti e 30 secondi all’uscita dal colloquio con il Presidente Mattarella suscitano enormi speranze.
Speranze da coltivare e da mantenere con uguale enorme prudenza e convinzione.
La speranza è che la competenza, cultura di governo, saggezza e autorevolezza di Draghi siano sufficienti ad affrontare i compiti e l’assurda difficoltà del momento.
Assurda per il surreale vuoto di effettivi valori delle controparti.
Emblema patetico di questo vuoto Luigi Dimaio che dichiara, di fronte alla nomina di Mario Draghi, che avrebbe preferito una “soluzione politica”, e non si rende conto che la frana concettuale delle ultime settimane è una incontestabile prova della assoluta incapacità dei soggetti presenti nel dramma di anche solo concepire una “soluzione politica”. L’altra cosa, che il diminuito poverello non può capire, è che la nomina di Mario Draghi è, allo stato, una soluzione politica di grande coraggio e visione. Grazie al Presidente Sergio Mattarella.
Una soluzione decisamente ulteriore rispetto alla congiuntura. Lo dimostreranno le conseguenze, che saranno, in ogni caso, compreso il fallimento di Mario Draghi, storicamente sconvolgenti. Perché la sua nomina ha la portata di una rivoluzione concettuale e comporterà, a breve e medio termine, una radicale revisione valoriale nel Paese. Chi non capisce, sarà travolto, e sono molti quelli che, nel teatro attuale della politica italiana, non hanno strumenti per comprendere. Questa è la carenza culturale che ci ha portato alla tragedia attuale.
Sintomi indicatori del fenomeno che vedo in prospettiva sono lo sconquasso nelle file dei grillini, e i balbettamenti della destra papeetara: privi di qualsiasi riferimento etico concettuale, di qualunque struttura di pensiero politico, annaspano sulle egolatrie dei singoli capibranco.
All’Italia decente, quella che spesso ho chiamato “l’altra Italia”, che rappresenta la grande maggioranza del Paese, resta la speranza attiva e l’ottimistica fiducia che la struttura fondamentale positiva italiana sia in grado di vincere e superare la fangosa congiuntura.
Auguri a Mario Draghi e a noi!
lorenzo matteoli
AND NOW: ON WITH MARIO DRAGHI
The image: The storm, a Great Helmsman, a wrecked ship, a crew of foolish, childish, presumptuous and vociferous morons.
Yet, Draghi’s name alone, and the few dignified and severe words of the two-and-a-half minute speech at the end of the interview with President Mattarella, raise enormous hopes. These hopes should be cultivated and maintained with great care and solid support. The hope is that Draghi’s competence, culture of governance, wisdom and authority will be sufficient to face the tasks and the absurd difficulty of the moment.
The absurdity is the surreal void of actual values of the counter parties.
A pathetic emblem is Luigi Dimaio who states, after the appointment of Mario Draghi, that he would have preferred a “political solution“, and does not realize that the conceptual failure of the last few weeks is unquestionable proof of the total inability of the subjects in the drama to even conceive a “political solution“, let alone deliver one.
The other thing which the diminished Dimaio cannot understand, is that the appointment of Mario Draghi is, at present, a political solution of great courage and vision – thanks to President Sergio Mattarella – with a solution way beyond the specific contingent situation.
This will be demonstrated by the consequences, which will be historically shocking, even if Mario Draghi should fail because his appointment has the scope of a conceptual revolution and will lead, in the short and medium term, to a radical values revision in the country.
Those who do not understand will become irrelevant, and there are many who, in the current theater of Italian politics, do not even have the tools to understand, which is the cultural deficiency that has led us to the current tragedy.
Symptoms of the phenomenon that I forecast are the upheaval (rout) in the ranks of the 5-Star Movement, and the confusion of the shameful populist League: lacking any conceptual ethical reference, any structure of political thought, they flounder over the egolatory of individual gang bosses.
The decent part of Italy, which I have often called “the other Italy“, representing the vast silent majority of the country, can hope and optimistically trust, that the Italian positive basic ethical culture will be able to overcome the messy contingency.
Best wishes to Mario Draghi and to us!
lorenzo matteoli
Bel commento, Lorenzo. Quel Renzi, che l’altro giorno si e’ presentato in parlamento fischiettando, come a dire, ‘vedete quanto casino sono capace a mettere in atto io’ merita un calcio in culo e fuori dalle palle del paese.
Bel casino ha fatto con il suo 2%…comunque far fuori Conte a portare Draghi al governa erano i suoi obbiettivi. I suoi modi sono irritanti, ma realizza i suoi obbiettivi.
Sono d’accordo, caro Lorenzo, purtroppo l’Italia è sommersa dagli indecenti. Un abbraccio. Adriano
C’è “un’altra Italia”, caro Adriano, e prima o poi si sveglierà, sono lusingato dal saperti mio lettore: grazie dell’attenzione . Hugs!