
Come quasi tutti gli stupidi Salvini è convinto di essere furbissimo. Per la disperazione di Giorgetti che deve sempre aggiustargli le cazzate.
È ovvio che la sua sfrontata svolta di 180 gradi di fronte a Draghi l’ha pensata come grande astuzia per mettere il Presidente del Consiglio incaricato in difficoltà: i.e. “…come farà a escludermi se sono perfettamente d’accordo con lui alla faccia della mia schifosissima storia di fascio-posizioni e dichiarazioni antieuro e antieuropa?” Lo potrà fare roprio perchè il suo accordo totale, contraddetto dal suo passato, non è credibile.Il desiderio di poltrona acceca il papeetaro sulle possibili conseguenze della sua furbizia. Conseguenze che ben gestite da Draghi potrebbero essere letali per il papeetaro e per la Lega.
Draghi dovrà risolvere il problemino con qualche curva stretta da superare. Dove il suo carattere e la limpidità del suo pensiero e della sua personale storia di grand commis delle Istituzioni potrebbero costituire una difficoltà.
Come al solito e come diceva Formica “la politica è sangue e merda “.
Di seguito secondo me tre le possibili strategie di svolgimento (più infinite varianti).
- Affermare che non è sufficiente una adesione tattica congiunturale alla sua linea di governo, questa deve essere associata a una storia congruente di azioni e programmi personali e del partito, per essere credibile e per essere condivisa dalle altre forze che si impegnano. Le dichiarazioni di comodo, all’ultimo momento, strumentali, congiunturali e tattiche, non possono essere accolte senza profonde riserve e al valore facciale perché sono sicuramente motivo di sospetto e di forte irritazione da parte di chi si è sempre impegnato su quella linea e si trova ora associato a chi invece l’ha disprezzata, combattuta, insultata e contrastata.
Su questa base escludere la partecipazione della Lega al governo oppure chiedere esplicita denuncia e precisa autocritica della storia pregressa. Precisa al punto di essere umiliante e rifiutata.
Questa linea consoliderebbe temporaneamente l’identità della Lega e la sua sopravvivenza.
- Utilizzare la sfrontatezza del bugiardo Salvini per costringerlo a sottoscrivere, per coerenza, leggi e ordinamenti brutalmente contrari alle sue idee storiche, portandolo ad autodenunciare le sue contraddizioni ed esponendolo all’opposizione interna al suo partito, di fatto azzerando il supporto con la sua base elettorale e mettendo in crisi il suo futuro politico e il futuro politico della sua parte/partito. Questa sarebbe una manovra più difficile e consisterebbe nell’impiccare il soggetto al cappio che lui stesso ha preparato. Richiede in qualche modo collaborazione delle altre forze politiche impegnate, collaborazione che non si può dare per scontata proprio per i rischi che comporta.
- Una variante più estrema della opzione (2). Utilizzare la svolta strumentale, bugiarda, del Salvini e trasformarla in una svolta effettiva di tutta la Lega facendola diventare anti-sovranista, anti-populista ed filo-europea, filo-euro. Svuotando praticamente tutta la struttura ideologica identitaria e di pensiero che la ha caratterizzata dalla nascita. A completamento del progetto la Lega verrebbe praticamente azzerata come forza politica.
La capriola del papeetaro sta già provocando problemi interni alla Lega dove lo “zoccolo duro” si sente preso per il culo dal segretario dopo anni di proclami anti-euro e anti-europa e anti-Draghi. Probabilmente lo stesso papeetaro avrà non pochi problemi per far digerire allo “zoccolo duro” la sua geniale, furbissima intuizione, sostanzialmente dettata dal suo assatanamento per avere una poltrona di governo.
Draghi deve risolvere l’inghippo: lasciar salire sull’autobus Salvini e avere una maggioranza bulgara (simile a quella che ebbe a suo tempo Mario Monti, che peraltro non portò molto bene a quel “governo di tecnici”), escluderlo e avere una maggioranza meno bulgara, ma politicamente più chiara e senza fronde interne come quelle che affossarono. Monti a suo tempo.
Cosa farà Draghi lo vedremo fra poco, ma l’apertura di Draghi a Salvini, ancorché strumentale, potrebbe comportare non poche difficoltà esecutive, oltre allo sgradevole sapore iniziale.
lorenzo matteoli
How to solve the invasion of the League.
Like almost all the stupid people, Salvini is convinced he is very clever, to the desperation of Mr. Giorgetti’s who has always to fix his blunders. It is obvious that his brazen 180 degrees turnabout in front of Mr. Draghi was thought, by him, as a brilliant idea to put Mr Draghi in a corner: i.e. “… how can he cut me out if I perfectly agree with him in spite of my disgusting history of fascist statements and anti-euro and anti-European braggadocio?”. Desperately seeking a government tenure for himself, the papeetaro did not see the possible consequences of the smart idea, which could be lethal for him and for the League. Which is exactly the outcome of him perfectly agreeing with Mr. Draghi: not credible.
Draghi will have to solve the problem which is not going to be easy. His character and the clarity of his thought and his personal history as an institutional grand commis could be a burden. As usual, and as Rino Formica (Socialist MP) once said, “politics is blood and shit“. The following are three possible development scenarios (plus countless alternatives).
- A tactical, instrumental, contingent adhesion to his line of government is not enough. To be credible and to be shared by the other forces, it must be associated with a history of consistent personal and party actions and programs. The suspicious purely tactical supportive last minute statements cannot be accepted at face value without serious reservations, because they will rightly irritate those who have always committed themselves to that policy and now find themselves associated with people who despised, insulted and opposed it.
- The arrogant boldness of Salvini’s lies could be used to force him to sign laws and regulations radically against the ideas he has always supported. This would shame him with his contradictions and expose him to the internal opposition within his party, killing his electoral support and jeopardizing his personal political future and that of his party.
- To use Salvini’s instrumental lies as a turning point for the whole League, making it anti-sovereign, anti-populist and pro-European, pro-euro party, denying the whole ideological structural identity that characterized the League from its birth. Upon completion of the project, the League would be practically eliminated as a political force.
The provocative somersault of the papeetaro is already causing internal problems in the League where the “hard core” feel they have been taken for a ride by the boss after years of anti-euro, anti-Europe and anti-Draghi proclamations. He may have problems making the “hard core” digest his smart idea mainly dictated by the need to get government tenure for his own gratification.
Draghi will have to solve the problems:
- letting Salvini on the bandwagon to enjoy a Bulgarian majority (similar to the one that Mario Monti had at the time, which however did not bode very well for that “government of technicians“),
- cut him out and have a less Bulgarian majority, but politically healthier, without internal moles like the ones that sunk Mr. Monti’s government.
It will not take long for us to see what Mr. Draghi will do, but accepting Salvini, although potentially useful in the long-term to destroy the League, could lead to many short-term difficulties, not to mention the disappointing initial feeling.
Carissimo
A mio avviso il problema è che gli stupidì in quanto per definizione non intelligenti, sono, legge di compensazione in Natura, furbi
Nota che furbizia sta’ a intelligenza come masturbazione sta’ a sesso
E di nuovo, come sempre, riesco a mettere in equazione, per tua delizia e gaudio ne sono certo
Che vuoi !?
Incorreggibile !
Caro abbraccio
Gilberto