COMMENTO A Marco Revelli 7 MARZO SU MANIFESTO

Un commento all’articolo di Marco Revelli sul 
Manifesto del 7 Marzo 2021
Le macerie nel passaggio di consegne
 tra l’Avvocato e il Banchiere.

Lorenzo Matteoli
8 Marzo 2021

In questi due paragrafi, che cito riordinando il testo, la sintesi dell’analisi di Marco Revelli sul passaggio di consegne da Conte a Draghi:

La vittoria del blocco di potere che costituisce il baricentro di un capitalismo fattosi in quasi un trentennio di declino arrogante e straccione. Sono loro i vincitori del 13 febbraio.[1]
Ci stanno dentro gli avvelenatori dell’Ilva, i pessimi manutentori del ponte Morandi, i tradizionali vincitori degli appalti di tutte le “grandi opere” devastatrici del paesaggio, gli immobiliaristi romani e i robber baron del capitalismo delle reti oltre che, sotto, molto sotto, il reticolo pulviscolare dell’economia molecolare padana, galleggiante solo grazie ai bassi salari e all’assenza di resistenza sindacale.

A mio avviso Marco Revelli rimane solidamente ancorato alla logica manichea che ha caratterizzato la sinistra italiana negli ultimi 40 anni.
Associare Mario Draghi con:

° gli avvelenatori dell’ILVA, 
° i pessimi manutentori del Ponte Morandi, 
°i tradizionali vincitori di tutte le opere devastatrici del paesaggio, 
° gli immobiliaristi romani, 
° i robber baron del capitalismo delle reti

e accreditare la banda puerile demagogica dei 5 Stelle di una ”debole spinta anti-establishment”, oltre ad essere una truffa dialettica, sono gli atti di un classico esercizio dell’evasione irresponsabile qualunquista che ha caratterizzato la critica di quella che io chiamo soi disant[2]sinistra negli ultimi venti/trenta anni. Matteo Renzi sarà un avventuriero, ma bisognerebbe almeno chiedersi come mai ebbe a suo tempo il 40% dei voti nelle Europee del 2014.

Giuseppe Conte, capace di sottoscrivere tutto e il suo contrario, senza una virgola di responsabile riflessione autocritica, è l’emblema della “liquefazione” qualunquista del sistema politico. Con la sua uscita dal perimetro delle decisioni di governo si prevengono sicuri futuri guasti di etica liquidità: giusta la sua collocazione alla leadership dei 5 Stelle altra sciagura liquido-etica del sistema. Che la sinistra-sinistra del Manifesto rimpianga Conte è un segno preoccupante della perdita dei grundrisse di quello che io ritenevo un riferimento certo della sinistra moderna italiana.

Mario Draghi rappresenta il ritorno del governo italiano a criteri di competenza e responsabilità e le sue decisioni nelle prime tre settimane dal suo insediamento sono qualificanti della svolta. Che non è affatto uno spostamento a destra di nessun inesistente baricentro: perché il vuoto non ha baricentri.

La nostalgia del Manifesto per le macerie del Conte2 è un documento della profonda assuefazione della sinistra-sinistra alla liquefazione etica che ha connotato l’Italia degli ultimi 40 anni. Tanto profonda da non rendersene conto.

Lorenzo Matteoli


[1] data del passaggio delle consegne da Conte a Draghi.

[2] https://matteolilorenzo.blog/2021/03/03/il-risveglio-just-a-feeling/

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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