LA INUTILE POLEMICA SU DANTE
ARNO WIDMANN
Arno Widmann su Frankfurter Rundschau non ha insultato Dante, non ha affatto “sbracato” come io ho ingiustamente commentato senza aver letto il suo pezzo. L’articolo intervista di Roberto Saviano su La Repubblica di oggi sembra “mettere a posto le cose”. Dovrò andare a leggere l’articolo di Widmann per farmi un’idea su cosa esattamente contiene e …Ein kompetentes Urteil fällen können.
Sarebbe interessante sapere chi è il responsabile primo della bagarre dalla quale, secondo Saviano, la canizza italiota esce marcata dal tradizionale provincialismo.
Personalmente ho assolto Widmann (non ha tutti torti Arno Widmann ho scritto), ma resta il fatto che ho espresso un giudizio senza aver letto il suo pezzo e sulla base di “sentito dire”. La mia negligenza non è resa meno grave dal fatto che molti hanno commesso lo stesso errore come ad esempio Franceschini.
Mi scuso con i miei 87 lettori e mi riservo di scrivere un pezzo “documentato”.
Confermo peraltro che secondo me sono molte le lacune poetiche della Divina Commedia e che una moderazione della cacofonia agiografica del settecentenario tutto sommato è ragionevole.
lorenzo matteoli
P.S. Ho letto l’articolo di Widmann e me lo sono tradotto. Un breve saggetto su Dante, criticamente inquadrato nel suo tempo, sereno e obbiettivo. Qualche notazione originale e interessante: il rapporto con i “troubadours”, il viaggio di Maometto nel paradiso islamico, il confronto con Shakespeare sulla base del saggio di Eliot. La curiosità di Dante e una riflessione sui motivi per cui Paolo e Francesca sono condannati e una serie di notazioni che indicano la competenza di Widmann come studioso di Dante.
Le polemiche italiane sono assolutamente fuori luogo. Chiaramente chi lo citato per primo ne ha volutamente travisato il senso, scatenando la canizza del “cult” dantesco provinciale italiano. LM