
La dichiarazione alla vaselina (ma anche confusa) di Parolin (segretario di Stato, il ministro degli esteri dello Stato Vaticano) nasconde una realtà molto meno pacifica.
Due dettagli sono sufficienti a qualificare le parole di Parolin come “gravissime”:
- La “nota” non è stata redatta in Vaticano ma da operatori esterni
- La nota è stata redatta e consegnata in assenza di Parolin
Praticamente un colpo di mano di una strana associazione fra “subalterni indisciplinati di Parolin” e strani “operatori esterni” quindi sicuramente “abusivi”.
C’è da chiedersi cosa succede in Vaticano se “operatori esterni” redigono note diplomatiche dal contenuto sovversivo e queste vengono consegnate attraverso i canali diplomatici ufficiali in assenza del titolare della Segreteria di Stato.
Nessun giornale italiano** rileva l’enormità di questa vicenda ovviamente per direttive ricevute “dall’alto”. Non certo dall’imberbe Ministro degli Esteri, quasi certamente da Palazzo Chigi (sede del Governo) che non vuole infierire sulla debacle Vaticana e sulla evidente catastrofica situazione dei rapporti fra le varie istituzioni dello Stato Cattolico.
Sarebbe interessante conoscere il contenuto dei colloqui in corso fra Francesco, Gallagher, Parolin e Bassetti.
Qualcuno dovrà rendere conto di quello che è successo e sta succedendo.
I congiurati vaticani non contavano sulla risposta secca di Mario Draghi e in questo denunciano impreparazione e leggerezza oltre che incredibile catto-arroganza. Arroganza direi tipica di un’altra cultura. Quale?
Ce lo dica la CEI Conferenza Episcopale e il suo presidente Cardinale Gualtiero Bassetti.
Mario Draghi Vaticano due a zero.
lorenzo matteoli
** a parte La Repubblica a pagina 3 in un pezzo di Rodari e Vitale che la “butta in manina” facendo passare una durissima lotta fra fazioni vaticane in “manina anonima che ha fatto uscire un atto coperto da segreto”. Non è stata una “manina” ma una manona armata di precisa volontà aggressiva. LM