La battaglia degli “uno”

Eric Blair aka George Orwell
rileggeree La Fattoria degli Animali

Fare previsioni sulla soluzione di un litigio fra due (e più) “mentali” è impossibile e pericoloso, ma la speculazione è sempre un esercizio interessante.

Allo stato attuale (sabato 3 luglio 2021, ora italiana. 03.00 A.M.)) direi che ci sono probabilità di papocchio riappiccicante: i sette sherpa si daranno da fare perché tutti sono coscienti del danno che la rottura significherebbe…per tutti.

Quindi con il bruciaculo di perdere tutto verranno ingoiati chili di merda dalle varie parti in causa e verrà impostata l’ultima e la più vergognosa delle piazzate: la riappacificazione. Lo strano esercizio che i sette “mediatori” dovranno fare è valutare quale delle due parti è quella più abile nell’arte di mangiare merda e procedere di conseguenza.

Se devo mettere dei soldi da qualche parte direi che Conte è il candidato vincente nella gara di scatofagia. Il suo fantastico Statuto verrà sbranato, e lui …ingoierà.

C’è da dire che un papocchio con Grillo cripto-vincente lascerà un “partito” (si fa per dire) disgustoso, dove al confronto il PCUS di Giuseppe Stalin farebbe la figura di emblema della socialdemocrazia illuminata. Ma non sarebbe molto meglio del “quasi” partito “lavanda gastrica” proposto dalla “quasi” leadership dell’avvocato Conte: la classica scelta italiana tra padella e brace, eufemismo per evitare il più appropriato dilemma tra escrementi.

Dimaio continua a sognare la soluzione: per lui un terno al lotto perché potrebbe finalmente promuoverlo al top (fatte salve altre congiure dello sgangherato palazzo 5S). Una interessante svolta nel classico “divide et impera”…”ri-appiccica et impera”.

Il papocchio risolvente in realtà non risolverà nulla perché il problema non sono Grillo e Conte, il problema sono le varie centinaia di ragazzotti puerili, arroganti e incompetenti che formano il popolo grillino: un esempio da manuale di dove si arriva con il democratismo demagogico populista. Per non parlare dei milioni di elettori italiani che li votano.

Per riassumere: la mia previsione è che ci sarà un papocchio per evitare lo scisma e che  il papocchio sarà peggio dello scisma, che i rottami dello scontro lasceranno una banda ancora più sgangherata dell’attuale 5S che, nell’arco di 6 mesi si spappolerà completamente.

Una previsione labilissima intrisa di “speranza attiva” (wishful thinking): in realtà possono succedere cose diversissime e alla fine della vergogna più laida qualcuno sarà anche capace di dire che è stato un esempio di sano dibattito.

Alla fine dell’analisi il problema è il verme tenace e invincibile della democrazia: il suffragio universale. Uno non sarà mai uguale a uno, la maggioranza degli “uno” sarà sempre enorme…imbattibile e vinceranno loro. Sempre.

lorenzo matteoli

Informazioni su matteolilorenzo

Architetto, Professore in Pensione (Politecnico di Torino, Tecnologia dell'Architettura), esperto in climatologia urbana ed edilizia, energia/ambiente/economia. Vivo in Australia dal 1993
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Una risposta a La battaglia degli “uno”

  1. Erica Giacosa ha detto:

    Grande come sempre

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