La proposta di Claudio Durigon, doppiamente laida, di cancellare la dedica a Falcone e Borsellino e di intitolare il parco ad Arnaldo Mussolini non è stata fatta senza riflessione e senza una precisa volontà strategica. Durigon e la sua banda di neofascisti non sono molto apprezzati dentro la Lega. Fuori dall’eufemismo stanno robustamente sui coglioni dello zoccolo storico leghista mentre Salvini li apprezza, laidamente più attento alla ragioneria dei voti che al loro significato etico, ma in fondo, ideologicamente connivente. La oscena proposta di Durigon va inquadrata in questa situazione: sdoganare i fascisti della Lega inquadrandoli come forza effettiva e ufficiale e non come sconci clandestini tollerati. Da qui la resistenza di Salvini, che non ha buttato fuori Durigon immediatamente il 4 Agosto, ma sta ancora cercando di salvarlo (dopo quasi un mese di stallo vergognoso) con l’ultima proposta oscena di uno scambio con il Ministro degli Interni Lamorgese. Proposta inaccettabile da Draghi, che ha sempre condiviso le difficili decisioni del suo Ministro “chiave”. Un’altra ipotesi di lettura, troppo contorta, ma plausibile per stupidità, è che Durigon abbia fatto la proposta per consentire a Salvini di proporre lo scambio con il Ministro Lamorgese.
Errato il calcolo di Durigon: dopo questa proposta la setta dei fascio-leghisti sarà ancora meno benvista dallo zoccolo duro leghista, errato il calcolo di Salvini: Draghi non scambierà mai un Ministro valido e competente come contropartita per mandare via un indecente provocatore.
L’episodio è una precisa immagine del livello culturale politico del segretario della lega e del suo delegato nel Governo Draghi. L’imbarazzo del Ministro Giorgetti li ha denunciati tutti e due.
lorenzo matteoli