La conferenza stampa di Draghi ieri: si ha la concreta sensazione che ci sia qualcuno che “governa”. “Whatever it takes” ha dato una bella lezione di fermezza, competenza e dignità politica.
Il clamoroso “buco” dei medievali no-vax-no pass, no-whatever con la patetica manifestazione dei due pellegrini nella stazione di Napoli lascia sperare in un ripensamento generale dei sostenitori di questa pericolosa sindrome sociale. Basata su una enciclopedica valanga di notizie false e grottesche farneticazioni. Una storica sfida alla credulità ignorante.
Salvini contestato dalla linea politicamente solida della Lega (Giorgetti/Zaia/Fedriga) dopo il colpo di mano in Commissione delegato al killer no-Euro (si-minibot!) Borghi. La risposta di Mario Draghi: “Il Governo va avanti.” Whatever it takes…
Forse (forse) è iniziata la lenta curva che immette nel viale del tramonto la politica demagogica bracalona/papeetara. Indovina di chi.
Riparte il dibattito sul nucleare? C’è una mucca nel corridoio di questo dibattito e tutti fanno finta di non vederla. L’intensità di capitale richiesta per le centrali le rende economicamente insostenibili. La Francia ha pagato, sta pagando e pagherà carissima la scelta che ha fatto 40 anni fa. Cingolani come fisico è affascinato, ma dovrebbe fare i conti spiccioli. Per non parlare della contraddizione ineludibile tra nucleare e transizione alle alternative fluenti che in Italia è già a metà percorso. Se il conto economico tornasse (compreso il budget dell’eterno decommissioning) sarei anch’io per il nucleare di quarta generazione (per ora solo sulla carta). Comunque non si capisce perché agitarsi sulla banalità della dichiarazione di Cingolani.
lorenzo matteoli