Distinguere è sempre più difficile nella confusa complessità del mondo dove le diverse ideologie, fanatismi, religioni e demagogiche coglionerie si incrociano, confondono e reciprocamente inquinano nella storia e nella cronaca tragica, patetica e penosa quotidiana, parrocchiale, locale o globale.
Dispiace vedere un personaggio significativo come Yanis Varoufakis pasticciare un ipocrita incoraggiamento alle donne afghane, massacrate, stuprate, umiliate dall’islamismo più stupido e criminale con una saponosa, per non dire di peggio, celebrazione della “sconfitta definitiva dell’imperialismo liberista neoconservatore”.
Peccato che a Kabul sia stata sconfitta l’idea della democrazia laica liberale, o socialdemocratica che sia, insieme al disastro del ventennale goffo tentativo USA di esportarla.
Pagare quella sconfitta con il martirio delle sorelle afghane è un errore imperdonabile e Yanis poteva evitarci il patetico, maschilista “Hang on in there sisters!”
Up yours veramente!
Ventanni di guerra coloniale a trazione USA in Afghanistan sono un errore e una tragedia congiunturale del degrado politico e culturale dell’istituto democratico avvenuto negli Stati Uniti (e non solo) negli ultimi 60 anni e della riprovevole assenza/inerzia dell’Europa nel teatro afgano, ma non sono affatto la sconfitta dell’idea della democrazia liberale laica. La sciagura di Kabul è la vittoria dell’islamismo più gretto, retrogrado, efferato, e criminale, e le sorelle afgane pagheranno in modi orribili. Solo la peggiore sinistra talibana può compiacersene e Varoufakis dovrebbe vergognarsi della orrenda battuta.
Perché Yanis lo sappia il suo irresponsabile “hang on” vuol dire migliaia di stupri, esecuzioni sommarie, torture di maniaci masturbatori frustrati sessuali islamici.
Non voglio immaginare quale sarebbe la condanna di Maometto per questi soggetti.
lorenzo matteoli